Villaggio Leumann, lo storico quartiere operaio di Collegno

Il caratteristico Villaggio Leumann è uno storico quartiere operaio di fine Ottocento nel comune di Collegno, alle porte di Torino.

Villaggio Leumann nasce dall’omonima famiglia di origine svizzere che vi trasferì l’impresa da Voghera (PV), beneficiando degli incentivi all’epoca offerti da Torino, poiché reduce dal trasferimento della capitale prima a Firenze e poi a Roma.

villaggio leumann

Infatti Torino, offrendo sia agevolazioni che terreni a prezzo politico, non solo riuscì a compensare la centralità perduta, bensì attirò imprenditori e capitali diventando il nuovo polo industriale italiano.

Storia del Villaggio Leumann

Napoleone Leumann nacque a Lomello (PV) il 1° marzo 1841, dal padre Isaac e dalla madre Elisabetta Knechtlin, entrambi svizzeri, crescendo nella pianura padana insieme ai fratelli Carlo Silvestro, Luigi Fortunato e alla sorella Giuditta.

Nel 1831 la famiglia Leumann si trasferì dalla frazione svizzera Kümmertshausen, nel comune di Erlen (Cantone Turgovia) nella città di Voghera (PV), dove il padre Isaac lavorò per alcuni anni come capo tessitore presso lo stabilimento dei Fratelli Tettamanzi.

Poi nel 1841 Isaac Leumann rilevò l’impresa con i suoi 105 operai, iniziando ad aprire diverse relazioni con il contesto economico locale.

Lo stabilimento, divenuto Leumann e Figli, nel giro di vent’anni crebbe fino ad occupare circa 500 operai, partecipando anche all’Esposizione Internazionale di Firenze del 1861, dove ricevette apprezzamenti anche dai grandi nomi tessili del tempo.

cotonificio leumann

Tuttavia Voghera all’epoca era una città prevalentemente agricola, priva di ferrovia, con poche risorse umane per un grande stabilimento e con scarsa mentalità imprenditoriale.

Inoltre i vicini intentarono una causa contro i Leumann per l’eccessivo rumore del loro stabilimento, facendo emergere sia il disinteresse degli amministratori pubblici che la miopia imprenditoriale delle istituzioni.

Così nel 1875 i Leumann si spostarono a Torino, beneficiando anche delle agevolazioni fiscali con cui il capoluogo piemontese cercava di risollevarsi dopo lo spostamento della capitale.

Venne scelto un lotto di circa 60.000 metri quadrati nelle campagne di Collegno, sia per la presenza di diversi canali irrigui che della vicina ferrovia che all’epoca, attraverso corso Francia collegava Torino con Rivoli.

Qui Isaac e Napoleone Leumann edificarono lo stabilimento per la lavorazione del cotone, differenziandosi da quello di Voghera che invece trattava lino.

Alla morte di Isaac nel 1887, Napoleone Leumann avendo ereditato l’attenzione del padre per le politiche sociali diede vita all’omonimo villaggio operaio, famoso ancora oggi.

Villaggio Leumann fu realizzato ispirandosi sia alla tradizione del Nord Italia che a quella svizzera, ospitando circa un migliaio di persone tra operai, impiegati e relative famiglie.

Le case furono dotate di servizi igienici e giardino condiviso, poi venne costruito tutto il necessario per una piccola comunità come bagni pubblici, scuola elementare, chiesa, palestra, ufficio postale, cinematografo, asilo nido, circolo sportivo, ambulatorio, mensa.

collegno

In seguito fu realizzato anche l’albergo, la cooperativa alimentare e il Convitto delle Giovani Operaie.

La ferrovia Torino – Rivoli, già usata dal Cotonificio Leumann per trasportare le merci nel magazzino di piazza Statuto, nel 1903 fu dotata di un’apposita fermata, di modo che i pendolari potessero raggiungere il luogo di lavoro con comodità.

La fermata, chiamata stazionetta era un piccolo edificio in legno con porticato, biglietteria e sala d’attesa.

Napoleone Leumann creò un potente connubio tra qualità di vita e lavoro, una scelta illuminata per l’epoca che fu alla base del suo crescente successo, facendo diventare il suo cotonificio un’impresa di grandi dimensioni e prestigio.

Infatti il Cotonificio Leumann guadagnò ben presto grosse fasce di mercato, mentre nell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1900 ottenne il massimo riconoscimento dell’epoca (Grand Prix), dove Napoleone Leumann ricevette anche la decorazione alla Legione d’Onore come miglior produttore di stoffe.

Anche Giovanni Giolitti, quando nel 1910 visitò il Villaggio Leumann premiò l’imprenditore pavese per il suo profondo impegno sociale.

Napoleone Leumann, con un approccio assolutamente all’avanguardia per l’epoca, creò un luogo in cui l’obiettivo principale di organizzazione e urbanistica era la qualità di vita dei suoi operai che, di conseguenza si rifletteva poi sulla qualità dei suoi prodotti.

Napoleone Leumann fu attento anche alle esigenze spirituali dei suoi lavoratori, infatti anche se di fede calvinista fece erigere nel villaggio la chiesa dedicata a Sant’Elisabetta, su progetto dell’architetto torinese Pietro Fenoglio.

La chiesa, una delle pochissime al mondo in stile liberty presenta due campanili sormontati da croci in ferro battuto, mentre la facciata è alternata da rivestimento in mattoni e fasce di litocemento.

liberty torino

La scuola del Villaggio Leumann

Napoleone Leumann, fermamente convinto che l’istruzione fosse fondamentale, nel 1903 aprì la scuola che comprendeva le elementari al primo piano e l’Asilo Infantile Wera al pian terreno, dedicato alla figlia scomparsa in tenera età.

La scuola, oggi sede del centro di interpretazione dell’Ecomuseo, all’epoca era frequentata sia dai figli dei lavoratori che da alcuni bambini di Collegno e, oltre a fornire gratuitamente i libri, disponeva di biblioteca, attrezzature e metodi didattici all’avanguardia.

Nel marzo 1906 iniziarono anche i corsi serali per gli operai e, grazie ai risultati raggiunti la scuola venne poi dichiarata Ente Morale per Regio Decreto.

Infatti nel 1911, una relazione del Regio Ispettorato Scolastico indicò la scuola del Villaggio Leumann come un modello di istruzione e di educazione sotto tutti gli aspetti rispondenti ai veri bisogni di una classe operaia.

Inoltre Napoleone Leumann stimolò l’impegno scolastico degli alunni organizzando premiazioni con piccoli doni o somme di denaro accreditate poi su libretti postali.

La lungimiranza di Napoleone Leumann portò vantaggi riscontrabili anche nell’ottima qualità dei suoi prodotti, tanto che sorsero villaggi simili a quelli di Collegno sia in Veneto che in Lombardia.

ufficio postale leumann

Nel tempo Villaggio Leumann divenne una preziosa testimonianza storica, sociale, architettonica e imprenditoriale, poiché il benessere dei lavoratori fu elemento cardine per il successo del Cotonificio.

Poi nei primi anni ’70, sia a causa di una poco brillante gestione degli eredi che della crisi tessile, iniziò il declino del glorioso Cotonificio Leumann, che nel 2007 cessò le sue attività.

Dopo la chiusura della tratta Torino – Rvoli, la stazionetta del Villaggio Leumann divenne spogliatoio per i vicini campi da tennis, poi nel 1998 venne restaurata dal Comune di Collegno.

Il Villaggio Leumann, nonostante l’urbanizzazione costante non fu soggetto a speculazione edilizia, rimanendo pressoché intatto, infatti è visitabile gratuitamente.

I recenti restauri hanno riportato lo splendore delle sue strutture liberty, come l’ex scuola elementare e alcuni edifici del cotonificio, inoltre è stata recuperata parte della cancellata requisita durante la seconda guerra mondiale dal governo fascista.

Il Villaggio Leumann, elevato dalla Provincia di Torino a Ecomuseo sulla Cultura Materiale ospita il Centro di Documentazione, sede di rappresentazione sia teatrali che espositive e la Biblioteca Civica di Collegno, precisamente nell’ex Convitto delle Operaie.

Altre opere filantropiche

Napoleone Leumann conservò sempre la cittadinanza svizzera, anche quando i reali lo invitarono a prendere quella italiana potendo ottenere sia il titolo nobiliare che la nomina di senatore a vita.

napoleone leumann

Tra le diverse attività sociali, Leumann finanziò anche l’acquedotto di Collegno, tanto che l’allora sindaco Adifredi gli fece erigere una statua, realizzata dallo scultore Giacomo Guglielmotti e posata nel 1904 nell’attuale piazza IV novembre.

Nel 1899 Napoleone Leumann fece parte del comitato direttivo dell’Istituto Medico Pedagogico per fanciulli ritardati, mentre nel 1902 partecipò alla fondazione della Società Torinese per le Abitazioni Popolari.

Nel 1903 fu membro del comitato esecutivo del Patronato scolastico, occupandosi della distribuzione di vestiario e materiale didattico, poi l’anno successivo fu direttore di nomina governativa del Regio Ospizio di Carità, nel quale furono ospitati oltre 1.500 anziani e giovani bisognosi.

Tra il 1910 e il 1930 Napoleone Leumann fu presidente della Casa Benefica per giovani derelitti, divenuto poi Ente Morale, fornendo ricovero a giovani abbandonati e incapaci di provvedere a sé stessi.

Inoltre realizzò a sue spese la Casa del Sole, ovvero la Colonia Profilattica di Rivoli, nata per arginare il dilagare della tubercolosi, dotata di bagni, refettorio e sala studio.

Nel 1928 la Casa del Sole fu visitata da diversi medici igienisti invitati dall’allora Società delle Nazioni, che la indicarono come modello di riferimento per la pratica della profilassi.

Sempre a sue spese, Napoleone Leumann istituì anche la Colonia Marina di Loano (SV), garantendo una permanenza adeguata a malati e indigenti di Rivoli.

Napoleone Leumann si spense l’11 luglio 1930 nella sua casa in Corso Vittorio Emanuele a Torino e, la stampa dell’epoca gli dedicò ampio spazio in ricordo del suo forte impegno sociale.

Nel 1992 è nata l’Associazione Amici della Scuola Leumann, che conserva la storia del villaggio operaio di Collegno, evitando che finisca nel dimenticatoio.

Una piccola curiosità, presso il Villaggio Leumann è stato girato il film del 2012 È nata una star? del regista astigiano Luca Pellegrini, con Luciana Littizzetto, Pietro Castellitto e Rocco Palaleo.

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