Via Pietro Micca, storia dell’antica diagonale torinese

Via Pietro Micca è una delle vie storiche di Torino, inizia dalla centralissima piazza Castello e termina nella gigantesca piazza Solferino.

Via Pietro Micca, costruita tra il 1885 e 1897 fu soprannominata la Diagonale, poiché obliqua rispetto al reticolato viario, infatti fu una delle prime strade a rompere la tipica scacchiera del Quadrilatero Romano torinese.

La via è intitolata al minatore biellese Pietro Micca che, durante l’assedio di Torino del 1706 perse la vita nell’esplosione di una galleria sotterranea alla Cittadella Militare, fermando l’avanzata francese.

via pietro micca

Per il bicentenario e tricentenario dell’assedio di Torino, in via Pietro Micca si sono tenute sfilate e caroselli con costumi dell’epoca.

Su Pietro Micca ci sono diverse correnti di pensiero, alcuni mettono in dubbio la ricostruzione dell’episodio, altri la sua identità come autore dell’esplosione.

La ricostruzione dell’episodio di Pietro Micca potrebbe anche essere di natura congetturale, tuttavia si basa su due elementi fondamentali:

  1. la cronaca del comandante di artiglieria Giuseppe Maria Solaro della Margherita
  2. la scoperta della scala nel 1958 che il minatore biellese fece saltare.

In via Pietro Micca passano anche le sfilate per la festa di san Giovanni, patrono di Torino, insieme alla famosa maschera di Gianduja, il personaggio creato da Bellone e Sales.

Storia di via Pietro Micca

All’epoca gli isolati tra piazza Castello e piazza Solferino erano di impianto medievale, quindi realizzati senza normativa urbana o edilizia.

Questo oltre a rendere difficile la circolazione impediva sia un regolare passaggio di luce che ricircolo d’aria, a scapito anche delle condizioni igieniche.

portici pietro micca

Infatti la realizzazione di via Pietro Micca fu parte di un intervento di risanamento che interessò buona parte del Quadrilatero Romano.

Già nel 1876 il consiglio comunale torinese propose una diagonale, precisamente da Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, sindaco di Torino dal 1833 al 1886.

Nel contempo fu istituita una commissione e il 9 gennaio 1882, l’allora sindaco Luigi Ferraris designò come membri alcuni consiglieri tra cui gli architetti Carlo Ceppi e Alessandro Antonelli, quest’ultimo famoso per aver progettato la Mole Antonelliana.

quadrilatero romano

Per studiare un piano di risanamento fu anche istituita una Sottocommissione, che il 17 gennaio 1884 espose una dettagliata relazione alla Commissione sia sull’opportunità di aprire una diagonale che realizzare nuovi portici o passaggi coperti.

Infatti si riteneva che con una diagonale era possibile accorciare le distanze, vivacizzare l’impianto urbanistico a scacchiera e guadagnare spazio per la realizzazione di aiuolo, chioschi o altri spazi.

Ormai era idea comune che la zona necessitava di un rifacimento, tuttavia ci furono a cora dubbi sulla diagonale, tanto che non fu compresa nel progetto approvato nel novembre 1884.

Partito l’iter burocratico, il 15 gennaio 1885 fu approvata “Legge per Napoli”, che permetteva agevolazioni anche ad altri comuni per il risanamento di centri antichi degradati, stabilendo per gli espropri parametri eccomici unitari.

via pietro micca torino

Torino aderì presentando i progetti dopo appena tre giorni e il 13 marzo dello stesso anno il Consiglio Comunale approvò la costruzione di due isolati estremi della diagonale.

I lavori si concretizzarono nel “piano Velasco”, l’ingegnere capo della città e iniziarono iniziando nel 1886.

Per le edificazioni furono presi accordi tra la Città e dei privati costruttori, il primo lotto, su piazza Castello, venne realizzato nel 1891 mentre via Pietro Micca fu aperta al pubblico nel 1897 e costò alla Città 6.774.600 lire.

Il processo di risanamento del vecchio Quadrilatero Romano continuò fino agli anni ’30.

Per la realizzazione di via Pietro Micca il Comune decretò la demolizione della chiesa barocca di San Tommaso, risalente al XV secolo, poiché era situata al centro del tracciato, poi risparmiata grazie all’architetto Carlo Ceppi.

chiesa san tommaso

La chiesa fu risparmiata per volere dell’architetto Carlo Ceppi, poi nel 1895 venne demolita la navata e costruito un nuovo avancorpo su modello della Basilica di Santa Maria della Salute di Venezia.

La chiesa passò da croce latina a croce greca e sulla facciata furono poste le statue di Sant’Antonio e San Francesco.

Dell’antica chiesa di San Tommaso rimangono il campanile, abside, transetto e altare.

In via Pietro Micca si trova anche l’ottocentesco Palazzo Fiorina, con ricche decorazioni tra il liberty e il tardo barocco, oltre agli eleganti portici con capitelli neoclassici.

Sotto i portici nacque la storica libreria Petrini, sede di incontri per personaggi come il filosofo torinese Piero Gobetti, lo scrittore fiorentino Zino Zini e lo scrittore ligure Edmondo de Amicis, autore del libro “Cuore” che, nei suoi ultimi anni abitò al numero 10 di via Pietro Micca.

In via Pietro Micca, affacciato a piazza Solferino c’era lo storico bar birreria Voigt, dove nel 1906 venne costituito il Torino Football Club.

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