La chiesa dei Santi Martiri di Torino in stile barocco è stata realizzata fra il 1577 ed il 1711, si trova al numero 25 della centralissima Via Garibaldi ed è dedicata ai martiri Avventore, Ottavio e Solutore, ritenuti i più antichi patroni di Torino.
La chiesa dei Santi Martiri fu edificata per volere dei Gesuiti così da farne la chiesa del loro Ordine di Torino e conservare le reliquie dei martiri Avventore, Ottavio e Solutore, e sorge dove già nel X secolo era presente la parrocchiale di Santo Stefano.
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Nel 1566 i Gesuiti furono chiamati a Torino dalla Venerabile compagnia della fede cattolica, oggi Compagnia di San Paolo, una delle più antiche fondazioni private in Europa, per difendere la fede cattolica dalla diffusione della riforma protestante, ovvero il movimento religioso di separazione dalla Chiesa Cattolica (XVI secolo).
Inoltre la chiesa inoltre fu fortemente voluta da Emanuele Filiberto I di Savoia, che partecipò alla posa della prima pietra il 13 aprile del 1577.
Il progetto per la realizzazione della chiesa viene attribuito all’architetto lombardo Pellegrino Pellegrini, noto come Pellegrino Tibaldi ed i lavori terminarono nel 1612 senza la costruzione della cupola.
Durante l’assedio di Torino del 1706 da parte delle truppe francesi la chiesa dei Santi Martiri venne danneggiata e fra il 1708 ed il 1711 venne realizzata la cupola su progetto dell’architetto romano Carlo Giulio Quadrio, inoltre fu ingrandito il coro e vennero ridecorati gli interni.
In seguito è stata oggetto di importanti lavori di restauro conclusisi nel 2000.
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La chiesa è a navata unica e presenta alcune cappelle laterali riccamente decorate ed intitolate ai santi più importanti della Compagnia di Gesù (gesuiti), ovvero san Francesco Saverio, sant’Ignazio, san Paolo e l’Immacolata.
L’altare maggiore è stato disegnato dall’architetto messinese Filippo Juvarra nel 1730, gli affreschi del coro sono opera del pittore lombardo Isidoro Bianchi, mentre l’architetto torinese Bernardo Antonio Vittone fra il 1768 ed il 1770 curò la nuova pavimentazione e restaurò la facciata.
La pala dell’altare maggiore, realizzata fra il 1765 ed il 1766 raffigura la Madonna con i tre santi martiri Avventore, Ottavio e Solutore ed è opera del pittore romano Gregorio Guglielmi.
La volta fu affrescata la prima volta nel 1680 dall’architetto e pittore gesuita Andrea Pozzo, tuttavia delle sue opere rimangono pochi particolari poiché la volta venne ridecorata nel 1800 dai pittori torinesi Francesco Gonin e Luigi Vacca.
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Nela chiesa dei Santi Martiri di Torino vi è sepolto Giovanni Francesco Bellezia, un coraggioso sindaco di Torino che operò nel 1630, quando la peste flagellò la città.
Giovanni Francesco Bellezia fu nominato sindaco di Torino nel 1628, poi nel 1630 la peste arrivò a Torino causando la morte di circa 8000 persone, oltre ad un esodo di massa che ridusse la popolazione cittadina a soli 3000 abitanti.
Quando i Savoia ed i magistrati lasciarono la città, Giovanni Francesco Bellezia rimase a Torino contraendo lui stesso la peste ed affrontando diverse emergenze, come gli sciacallaggi e l’isteria di massa che veicolava la rabbia degli abitanti verso untori o presunti tali.
In seguito Giovanni Francesco Bellezia divenne presidente del senato piemontese e partecipò ai negoziati di pace di Vestfalia nel 1648 come principale rappresentante del Ducato di Savoia.
Infine morì a Torino nel 1762.