Rivoli è un comune conurbato nell’area metropolitana torinese, conosciuto per il caratteristico centro storico e per il castello che, con il suo belvedere offre uno stupendo panorama su Torino.
Il Castello di Rivoli, oggi una delle sedi del Museo di Arte Contemporanea fu realizzato dagli architetti Ascanio Vitozzi, Carlo e Amedeo di Castellamonte e Michelangelo Garove.
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L’origine del nome Rivoli nacque a seguito dei contrasti tra gli Arduinici e Azimone, vescovo di Torino dal 966 all’anno 1000, quando Ottone III di Sassonia confermò al vescovo il possesso del feudo curtis di Rivole, poi riconfermato nel 1159 con un diploma di Federico I Barbarossa.
Si ritiene che il nome curtis di Rivole derivi dalla presenza di piccole rive vicino alle sponde del fiume Dora Riparia.
Storia di Rivoli
È probabile che già nel neolitico nell’area rivolese vi fossero insediamenti stagionali, come testimoniano alcuni ritrovamenti di massi coppellati e ceramiche, rispettivamente a Villarbasse e Casellette.
Poi nel 1979, durante gli scavi per realizzare l’autostrada Torino Bardonecchia, emersero i reperti attualmente più antichi.
Le prime notizie storiche sull’area di Rivoli risalgono a prima della romanizzazione e derivano da Caio Plinio Secondo, meglio conosciuto come Plinio il vecchio, scrittore, comandante militare e governatore provinciale romano.
La prima stirpe a stabilirsi nell’area fu quella dei Taurini, di origine celtica, poi nel 218 a.C. Annibale assediò i loro villaggi.
In seguito i romani presero il controllo dei territori che vennero abitati dai Cozii, fedeli a Roma.
Nell’area rivolese, probabilmente fra Casellette e il Monte Musinè nel 312 si consumò la battaglia tra le truppe di Massenzio, autoproclamato imperatore romano e quelle di Costantino I, detto Costantino il Grande.
L’evento è anche conosciuto come la battaglia di Torino.
Costantino ebbe la meglio, poi giunse a Roma dove nella celebre battaglia di Ponte Milvio sconfisse definitivamente Massenzio.
Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente l’area di Rivoli fu oggetto di distruzione e saccheggi a causa delle invasioni barbariche, in particolare dei Longobardi.
Nel 773 Carlo Magno sconfisse i Longobardi assumendo il controllo della Val di Susa, poi alla fine del suo impero l’area fu oggetto di continui conflitti feudali per il predominio del Piemonte.
Il primo insediamento di Rivoli comparve intorno al 996 circa, quando sull’altura venne realizzata una rocca ed ai suoi piedi nacque un piccolo borgo.
Il sistema politico-economico dell’epoca era a carattere clericale e come epicentri aveva l’abbazia di Novalesa, il vescovo torinese e il nascente monastero di San Michele, l’attuale Sacra di San Michele.
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Nel XII secolo i Savoia, che già controllavano parte della regione si imparentarono con gli Arduinici, all’epoca proprietari di diversi feudi nel Canavese.
Poi nel 1274 i Savoia vennero riconosciuti come i nuovi signori di Rivoli.
Nel 1310 fu realizzata la Baleara di Rivoli, un corso d’acqua artificiale per il funzionamento di impianti idraulici e mulini, oltre che per scopi di irrigazione.
Le mura di cinta, che disponevano di sei porte vennero erette nei secoli XIV e XV, tuttavia furono quasi completamente abbattute con l’arrivo delle truppe napoleoniche.
Il castello di Rivoli fu costruito nel 1559 su progetto dell’architetto umbro Ascanio Vitozzi, lo stesso che progettò il Palazzo Reale di Torino, poi i lavori furono modificati dagli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte, terminando nel 1644 con l’aggiunta della Manica Lunga.
Il castello subì ingenti danni sia durante la guerra di successione spagnola a causa dei ripetuti assedi francesi, poi venne ristrutturato dagli architetti Michelangelo Garove, Antonio Bertola e fra il 1716 e il 1718 dal messinese Filippo Juvarra.
Nello stesso periodo, precisamente fra il 1711 e il 1713, sulla già esistente via di Francia fu realizzato l’attuale corso Francia, che collega l’enigmatica piazza Statuto con Rivoli.
Dopo il periodo napoleonico e la conseguente Restaurazione, Torino ebbe una forte espansione rafforzando anche i collegamenti con le città vicine.
Così nella metà del 1800 nell’area nacquero le prime industrie, sfruttando i diversi canali d’acqua come fonte energetica, anche se l’economia di Rivoli rimase agricola fino alla seconda guerra mondiale.
Terminato il conflitto nel territorio nacquero numerose industrie che, con la conseguente immigrazione dal mezzogiorno contribuirono allo sviluppo demografico ed economico di Rivoli.
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Infatti oggi l’area urbana tra Torino e Rivoli si è amalgamata con quelle dei comuni di Collegno e Grugliasco.
Rivoli è ricca di storia, arte e cultura, il sito più famoso è il l’omonimo castello, oggi sede del Museo di Arte contemporanea.
Cosa visitare a Rivoli
La Casa del Conte Verde, nel centro storico è stata costruita alla fine del 1300 ed è nota come la dimora di Amedeo VI di Savoia, anche se non è certo che il Conte abbia avuto un legame con l’edificio.
La costruzione conserva ancora la struttura mista residenziale commerciale, tipica del periodo medievale.
Casa del conte verde: https://www.comune.rivoli.to.it/vivi-rivoli/casa-del-conte-verde/
Il pian terreno presenta un portico con volte a crociera e archi, il piano nobile era dedicato agli alloggi del proprietario, mentre gli ultimi erano destinati ai servitori.
Piazza Martiri della Libertà è la piazza principale di Rivoli, dove durante le feste invernali viene allestito un piccolo villaggio di Natale con pista di pattinaggio e bancarelle.
In piazza Martiri della Libertà troviamo due monumenti, quello in onore dei caduti durante la seconda guerra mondiale e il simbolo della pace, che raffigura dei bambini attorno a un albero.
Lo storico Palazzo Piozzo di Rosignano, costruito nel 1788 fu la residenza del notaio Carlo Francesco Canova, cancelliere del Gran Priorato dell’Ordine di Malta.
Il Palazzo rappresenta uno splendido esempio di dimora aristocratica piemontese del XVIII secolo.
Dall’atrio si diparte l’elegante scalone dal quale si raggiungono il salone d’onore e le altre stanze del piano nobile, decorate con allegorie e scene mitologiche.
Il rustico, l’edificio all’interno del giardino ospita l’Istituto Musicale della città di Rivoli.
Il campanile della Stella Maris, ristrutturato nel 2000 dall’architetto Gianfranco Gritella è superstite dell’Antica Collegiata di Santa Maria della Stella, consacrata nel 1307 e oggi non più esistente.
Il campanile alto 30 metri prende il nome dalla patrona di Rivoli, ovvero la Madonna della Stella.
Il nome Madonna della Stella nasce nel XIII secolo quando, secondo tradizione una luce misteriosa guidò al ritrovamento di un’antica statua che raffigurava la Madonna col Bambino.
La chiesa di San Martino Vescovo, dove sono conservate diverse opere come la tela raffigurante la Vergine Immacolata ed Angeli realizzata nel 1868 dal pittore torinese Francesco Gonin e la pala il Riposo in Egitto attribuita a Mattia Franceschini.
Poi la tela che rappresenta l’Annunziata, il gruppo raffigurante il Crocifisso con la Madonna e San Giovanni e l’organo realizzato dai fratelli Lingiardi.
A Rivoli si tiene anche la fiera di Santa Caterina, una delle più grandi d’Italia.
La sua nascita risale al 1362, in base al primo documento ufficiale che riguarda la fiera intitolata alla Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, firmato da Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde, quando all’epoca si festeggiava sia la fine del raccolto che la ricorrenza religiosa.