Il famoso Quadrilatero Romano di Torino, nel centro storico è ricchissimo di storia, arte e cultura, oltre che sede di diversi locali tipici, ristoranti e punti di ritrovo.
Il Quadrilatero Romano ricorda il quartiere latino di Parigi, con vie lastricate, eleganti palazzi, vicoletti e locali caratteristici.
Il nome Quadrilatero deriva dal perimetro del vecchio castrum romano, la cinta dell’antica colonia su cui venne fondata Julia Augusta Taurinorum.
Cosa visitare nel Quadrilatero Romano di Torino
L’antico castrum, di forma rettangolare era l’accampamento fortificato in cui risiedeva un’unità dell’esercito romano e il nome fu usato sino al basso medioevo per indicare un luogo fortificato o un abitato con fortificazioni.
La conformazione è ancora visibile da alcuni resti e dall’assetto viario della città, caratterizzato dal reticolo di vie ortogonali.
L’asset est-ovest del Quadrilatero Romano, detto che decumano maximo corrisponde all’attuale via Garibaldi e parte dall’enigmatica piazza Statuto, cuore della Torino Magica fino alla centralissima piazza Castello.
Via Garibaldi, anticamente chiamata via “Dora Grossa” per via del canale idrico al centro, collegava la Porta Fibellona, i cui resti sono inglobati nel Palazzo Madama, con la Porta Segusina che conduceva in Val di Susa.
La Porta Segusina era all’incrocio tra via della Consolata e via Garibaldi, oggi piazza Savoia, che ospita l’obelisco in granito di Baveno alto 21 metri ed eretto nel 1853 a ricordo delle leggi Siccardi.
Le leggi Siccardi del Regno di Sardegna abolirono i privilegi del clero cattolico, allineando la propria legislazione a quella di altri stati europei dell’epoca.
Perpendicolare al decumano maximo c’era il cardo maximo, all’incirca sull’asse nord-sud che corrisponde all’attuale via San Tommaso.
Il cardo maximo collegava la Porta Principalis Dextera, l’attuale Porta Palatina con la Principalis Sinistra, chiamata poi Porta Marmorea (oggi inesistente) che si trovava in via Santa Teresa angolo via San Tommaso.
A fianco della Porta Palatina c’è l’antico teatro romano, oggi parzialmente coperto dalla manica nuova di Palazzo Reale e in parte annesso al Museo di antichità di Torino, conosciuto anche come Museo archeologico.
Il Museo di antichità di Torino, creato nel 1940 conserva numerose testimonianze del Piemonte antico.
Nel Quadrilatero romano troviamo piazza Palazzo di città, sede del Palazzo Civico, in antichità nota come piazza delle Erbe e probabilmente sede del forum dell’antica città romana.
Il Palazzo Civico è stato realizzato tra il 1659 e il 1663 su progetto dell’architetto Francesco Lanfranchi, poi un secolo dopo vi operò l’architetto romano Benedetto Alfieri, famoso per aver realizzato importanti edifici barocchi in Piemonte.
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La Basilica Mauriziana, in stile barocco si trova a ridosso della Galleria Umberto I e risale alla fine del Cinquecento dopo il restauro di una chiesa romanica del 1208 dedicata a San Paolo.
Poi la Basilica Mauriziana fu rimaneggiata dall’architetto svizzero Antonio Bettino, collaboratore del famoso architetto modenese Guarino Guarini, a cui si deve l’elegante Cappella della Sacra Sindone di Torino.
Santuario della Consolata
Al santuario della Consolata, in stile barocco vi lavorarono alcuni tra i migliori architetti dell’epoca come il messinese Filippo Juvarra, Guarino Guarini e il torinese Carlo Ceppi.
La grande devozione dei torinesi per il santuario della Consolata ha origine anche da un quadro raffigurante la Madonna, la cui icona originale andò perduta durante i diversi lavori nella chiesa.
Poi secondo la tradizione, un cieco di nome Giovanni Ravacchio, in pellegrinaggio da Briançon sostenne di aver visto la Madonna prima in sogno e poi in apparizione nei pressi dell’attuale quartiere Pozzo Strada, vicino al comune di Grugliasco.
La Madonna avrebbe dato precise indicazioni a Giovanni Ravacchio per recuperare l’immagina sacra nei sotterranei della chiesa di Sant’Andrea.
Così, sempre secondo la tradizione, il 20 giugno 1104 l’immagine sacra fu ritrovata e Giovanni Ravacchio riacquistò la vista.
Piazza San Giovanni ospita il Duomo di Torino e la splendida Capella della Sacra Sindone, realizzata dall’architetto modenese Guarino Guarini.
La piazza è collegata alla centralissima piazza Castello, sede del Palazzo Reale e dell’Armeria Reale, una delle più ricche collezioni di armi e armature antiche del mondo, insieme a quelle di Vienna e Madrid.
Al centro di piazza Castello troviamo Palazzo Madama, realizzato su edifici precedenti tra il XIV e XVII secolo sotto la guida di diversi architetti, tra cui il messinese Filippo Juvarra.
In piazza Castello si trova anche la Real Chiesa di san Lorenzo, in stile barocco, realizzata tra il 1634 e il 1680 sotto la guida di Guarino Guarini e dove, il 18 ottobre 1578 l’arcivescovo milanese Carlo Borromeo celebrò la messa in onore dell’arrivo a Torino della Sacra Sindone.
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La chiesa di San Lorenzo fu concepita sia attraverso il numero 4, che rappresenta gli elementi e sia il numero 8, che rappresenta l’infinito e il ritorno di Cristo.
Da piazza Castello parte la centralissima via Roma, che arriva fino a corso Vittorio Emanuelle II passando per piazza C.L.N. l’elegantissima piazza San Carlo, detta il salotto di Torino e piazza Carlo Felice, dove si trova la stazione ferroviaria di Porta Nuova.
Edifici storici del Quadrilatero Romano di Torino
Palazzo Barolo, dimora patrizia di Torino fu costruito alla fine del Seicento dall’architetto Gian Francesco Baroncelli, poi a metà Settecento vi operò anche l’architetto romano Benedetto Alfieri.
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Palazzo Mazzonis, risalente al seicento e sede del Mao, il Museo d’Arte Orientale di Torino che ospita una delle raccolte artistiche asiatiche più interessanti d’Italia.
Lo storico palazzo Scaglia di Verrua, vicino a via Garibaldi fu realizzato tra il 1585 e il 1604 e la cui facciata esterna presenta affreschi databili al 1603 per opera di Antonio Parentani.
Palazzo Scaglia di Verrua è considerato di grande valore documentario, poiché essendo uno dei pochi palazzi cinquecenteschi non rimaneggiati in età barocca, mantiene l’aspetto rinascimentale originale.
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Presso il Palazzo del Senato sabaudo lavorarono diversi architetti come Amedeo di Castellamonte, Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri e Ignazio Michela, quest’ultimo ebbe come aiutante di studio Alessandro Antonelli, a cui si deve la famosissima Mole Antonelliana.
La Casa del Senato, conosciuta anche come palazzo Longobardi è uno dei pochi edifici di epoca medievale di Torino e si trova tra piazza Palazzo di Città e il Duomo.
Il palazzo settecentesco Saluzzo di Paesana, progettato dall’architetto torinese Gian Giacomo Planteri fu concepito quasi come una seconda reggia, in concorrenza con il Palazzo Reale di Torino.
La chiesa di San Domenico, in stile gotico è stata realizzata tra il XIII e il XV secolo ed è il principale resto archeologico medievale di Torino, infatti insieme alla chiesa della Consolata è considerato uno dei luoghi di culto più antichi della città.
La chiesa del Santissimo Sudario, in stile barocco e costruita tra il 1734 e 1764 è inserita nel percorso di visita del Museo della Sindone, ubicato nella cripta della chiesa.
Il Museo, fondato nel 1936 espone immagini, reperti e documenti oltre a diversa documentazione relativa alle ricerche scientifiche effettuate sulla Sacra Sindone.
Altre chiese da visitare nel Quadrilatero Romano di Torino sono quella di san Dalmazzo in stile neogotico, Santa Chiara e della Madonna del Carmine in stile barocco.
Piazza Statuto
Nel Quadrilatero romano troviamo anche l’enigmatica piazza Statuto, cuore della Torino Magica, dalla quale partono diverse strade importanti della città come via Cibrario, corso Francia e la centralissima via Garibaldi, ex via Dora Grossa.
Al centro troviamo il monumento dedicato alla costruzione del traforo del Frejus e inaugurato nel 1879, una piramide di grossi sassi provenienti dagli scavi del traforo e sovrastata da un Genio alato, lo stesso simbolo che era presente sulla Mole Antonelliana.
Sotto il Genio alato sono raffigurati dei Titani abbattuti, un’allegoria che nella visione positivista dell’epoca rappresentava la vittoria della ragione (Genio alato) sulla forza bruta (Titani).
Invece secondo alcune tradizioni popolari l’opera rappresenterebbe la sofferenza dei minatori che realizzarono il traforo del Frejus, mentre un’altra teoria, legata alla Torino magica identifica Lucifero nella statua del Genio Alato.
Nel Quadrilatero Romano di Torino troviamo anche il Polo del ‘900, un centro culturale che racchiude sedi e attività di 25 enti partner, ubicato nel complesso juvarriano dei quartieri militari, precisamente nei palazzi San Celso e San Daniele.
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Il Quadrilatero Romano è ricco di locali tipici, ristoranti e punti di ritrovo, uno dei più famosi è il Bicerin dove si può gustare l’omonima bevanda calda analcolica tipica di Torino.
Gli ingredienti base del Bicerin sono cioccolato fatto in casa, caffè e fior di latte e si ritiene che l’origine risalga al Caffè Confetteria al Bicerin dal 1763, uno storico locale torinese.