Piazza Savoia, progettata dall’architetto ed ingegnere piemontese Michelangelo Garove si trova nel Quadrilatero Romano, nel centro storico di Torino e per via dell’obelisco al centro della piazza è uno dei luoghi caratteristici della città.
La piazza non è dedicata alla dinastia di Casa Savoia come si tenderebbe e credere, bensì alla regione della Savoia, nell’area delle Alpi Occidentali.
In antichità piazza Savoia era la porta occidentale della città che conduceva verso la strada delle Gallie, poi nel VI secolo prese il nome di porta Segusina poiché conduceva verso la via che raggiunge la Val di Susa.
Nell’area intorno al X secolo era presente un piccolo castello fortificato in cui dimorava la contessa Adelaide di Susa, poi nel 1250 fu abbattuto sia per inutilizzo che per edificare una nuova fortificazione.
Piazza Savoia fra il XII ed il XIII secolo venne utilizzata come diramazione della Via Francigena, detta anche Via Romea, frequentata dai pellegrini cristiani che passando per il Colle del Moncenisio si dirigevano a Roma.
La Porta Segusina venne abbattuta nel 1585, dando all’area il nome di Piazza Segusina, conosciuta anche come piazza Susina, poi nel 1713 in occasione del terzo ampliamento urbano della città, l’architetto piemontese Michelangelo Garove disegnò l’attuale forma quadrata di Piazza Savoia.
Nel 1798, precisamente l’8 dicembre re Carlo Emanuele IV di Savoia fu costretto all’esilio a causa dell’occupazione napoleonica e piazza Susina prese temporaneamente il nome di Place de France.
Terminata l’occupazione napoleonica l’area prese il nome di Piazza Paesana dall’omonimo palazzo presente nella parte sud ed infine nel 1860 prese il nome di piazza Savoia.
Il Palazzo Paesana, intitolato al senatore del regno di Sardegna conte Baldassarre Saluzzo di Paesana è stato realizzato nel 1717 sotto la guida dell’architetto torinese Gian Giacomo Planteri, conosciuto anche come Plantery.
L’edificio era dotato di diversi passaggi segreti e cunicoli sotterranei che lo collegavano ad alcune chiese e corti di Torino.
Nella piazza si trova un’ala dell’elegante Palazzo Martini di Cigala, l’edificazione risale al 1716 e viene attribuita all’architetto messinese Filippo Juvarra il quale riprese il progetto dell’architetto Michelangelo Garove, all’epoca deceduto.
Il Palazzo è intitolato al Conte di Cigala Carlo Francesco Martini Cortesia, presidente del Senato.
Piazza Savoia è famosa per l’imponente obelisco in granito di Baveno posizionato al centro della piazza, realizzato dallo scultore lombardo Luigi Quarenghi ed eretto nel 1853 per ricordare le leggi Siccardi che nel 1850 abolirono il foro ecclesiastico.
Per completezza, le leggi Siccardi prevedevano la separazione fra lo Stato e la Chiesa, abolendo i privilegi del clero cattolico e di fatto allineandosi agli altri stati europei.
In principio venne proposto di posizionare l’obelisco in Piazza Carignano, in seguito a causa delle accese discussioni con il clero torinese venne posto in piazza Savoia e poi inaugurato il 23 novembre del 1853.
Oltre all’epigrafe presente sull’obelisco che recita “Abolito da Legge IX Aprile MDCCCL il Foro ecclesiastico, popolo e municipio posero IV Marzo MDCCCLIII”, vi sono anche i nomi degli 800 comuni che sostennero l’opera.
La scelta di posizionare l’obelisco in piazza Savoia nacque anche come conseguenza dell’ideologia anticlericale, poiché il monumento si trova vicino al santuario della Consolata, uno dei principali luoghi di culto cattolici di Torino e vicino al Palazzo della Venerabile Marchesa Giulia di Barolo, meglio conosciuto come Palazzo Barolo.
L’obelisco venne danneggiato durante seconda guerra mondiale a causa di violenti combattimenti avvenuti nell’area e poi restaurato al termine della guerra.