Piazza Carlo Emanuele II è stata realizzata nel 1673 durante il secondo ampliamento della città, ha una forma quadrata della misura di 120×120 metri ed è comunemente conosciuta come Piazza Carlina.
Il nome “Carlina” deriva da Carlo Emanuele II di Savoia, poiché sotto il suo regno avvenne la maggiore espansione urbanistica dell’epoca.
Foto di Heinz Bunse – licensed under CC BY-SA 2.0
Per disegnare Piazza Carlo Emanuele II venne chiamato l’architetto torinese Amedeo di Castellamonte, figlio di Carlo di Castellamonte, anch’egli architetto.
In principio l’area era il teatro della vita ducale, in seguito divenne un semplice mercato del vino.
Durante l’occupazione napoleonica Piazza Carlo Emanuele venne rinominata Place de la Liberté divenendo il luogo delle esecuzioni capitali mediante ghigliottina, infatti dal 1800 al 1814 vennero eseguite 423 esecuzioni.
Terminata l’occupazione napoleonica Place de la Liberté venne ribattezzata Piazza carlina tornando ad ospitare il mercato del vino, mentre dopo la Restaurazione divenne nuovamente teatro delle esecuzioni capitali tramite impiccagione, questa volta ai danni dei nemici dello stato.
In Piazza Carlina si trova la Chiesa di Santa Croce, realizzata nel 1718 dall’architetto Siciliano Filippo Juvarra su commissione di Vittorio Amedeo II di Savoia, oggi un luogo di culto Ortodossa.
La Chiesa di Santa Croce fu progetta per le monache agostiniane (Ordine di Sant’Agostino), poiché furono cacciate la prima volta nel 1801 durante l’occupazione napoleonica e poi nel 1848 dopo un esproprio da parte del governo.
Lo stesso anno la chiesa venne chiusa al pubblico e utilizzata come ospedale militare, prendendo anche il nome di “Casa del Soldato”, poiché venivano organizzati spettacoli per i militari.
Fra il 1869 ed il 1898 venne realizzata la facciata per poi riaprire al pubblico nel 1927.
In piazza Carlo Emanuele II si trova la statua di Camillo Benso di Cavour, opera realizzata dallo scultore toscano Giovanni Dupré e posata nel 1872.
Inoltre è presente l’edificio che ospitava “l’Albergo di Virtù”, istituto di educazione e assistenza dedicato ai poveri che fra il 1919 ed il 1921 fu la dimora di Antonio Gramsci, politico, filoso e giornalista sardo.
Nella parte est di Piazza Carlina si trova il Palazzo dei Marchesi Ferrero d’Ormea, disegnato dall’architetto torinese Amedeo di Castellamonte.
Il palazzo venne danneggiato dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e attualmente è sede di una banca.
Bellissima ed interessante descrizione
Grazie Loredana.