Museo dell’automobile di Torino: storia e collezioni esposte

Il Museo dell’automobile di Torino, aperto al pubblico il 3 Novembre del 1960 si trova in Corso Unità d’Italia 40, è intitolato a Giovanni Agnelli e viene considerato uno dei musei più importanti ed antichi a livello mondiale.

L’idea di fondare il Museo dell’automobile fu di Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia, entrambi cofondatori dell’ACI, l’Automobile Club d’Italia e della FIAT di Torino.

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Esterno di Francesco – licensed under CC BY-NC 2.0

La proposta fu avanzata nel 1932 durante il congresso dell’Automobile Club di Torino, con l’idea di celebrare chi aveva conseguito la patente di guida da almeno 25 anni, i cosiddetti “Veterani dell’Automobile”.

L’anno successivo il presidente dell’Associazione dei Costruttori di Autoveicoli Giuseppe Acutis chiese al presidente dell’Automobile Club di Torino Giuseppe di Miceli ed a Carlo Biscaretti, di organizzare in occasione del Salone di Milano una mostra retrospettiva, con l’obiettivo di quantificare l’eventuale interesse degli appassionati di automobili.

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Carlo Biscaretti riuscì ad ottenere in prestito una trentina di vetture poi presentate al Salone di Milano, riscuotendo un grande interesse da parte del pubblico.

La città di Torino diede il via libera alla fondazione del Museo il 19 luglio del 1933, con l’approvazione di Benito Mussolini che impose come nome il “Museo Nazionale dell’Automobile”.

Carlo Biscaretti ottenne l’incarico di “ordinatore provvisorio” e la prima sede fu un magazzino nella ex Fabbrica Aquila Italiana, una casa automobilistica torinese attiva dal 1905 al 1917.

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Peugeot 403 berlina del 1964 esposta al Museo – licensed under CC BY-SA 4.0

Già nel 1938 le collezioni rappresentavano circa un centinaio di vetture, un archivio ed una biblioteca, quindi si decise di spostare la sede museale presso alcuni locali sotto le gradinate dello stadio comunale di Torino.

L’apertura al pubblico avvenne l’anno successivo tuttavia la nuova sede si rivelò poco funzionale, soprattutto per gli sbalzi termici che non incoraggiavano i visitatori ed al contempo danneggiavano i materiali della collezione.

Durante il secondo conflitto mondiale la biblioteca e l’archivio del Museo andarono in parte dispersi o distrutti, mentre la collezione rimase fortunatamente intatta.

Dopo la seconda guerra mondiale il Museo Nazionale dell’Automobile fu oggetto di attenzione da parte dell’Associazione dei Costruttori che, nel 1955 decise di promuovere la realizzazione di una nuova sede.

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CITROEN mod. 11 CV (1934) di Stefano Bertolotti – licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Venne scelto un terreno di proprietà del Comune torinese in corso Unità d’Italia ed i lavori partirono grazie ai finanziamenti della famiglia Agnelli, alcune fabbriche di automobili e case di pneumatici, banche cittadine, compagnie petrolifere ed diversi altri enti.

Due anni dopo con un rogito notarile riconosciuto poi con decreto del presidente della Repubblica (Giovanni Gronchi), l’Ente venne rifondato e rinominato come “Museo dell’Automobile”.

Alla morte di Carlo Birscaretti avvenuta nel settembre del 1959, il consiglio d’amministrazione decise in maniera unanime che l’istituzione prendesse il suo nome, come ricordo per il suo impegno nella realizzazione e costruzione del Museo dell’Automobile.

Il Museo nella nuova sede di corso Unità d’Italia fu aperto al pubblico il 3 novembre del 1960 e nel corso degli anni successivi venne arricchito con la biblioteca ed il centro di documentazione, anche grazie al lascito della famiglia Canestrini nel 1975.

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Lancia Flaminia 335 di tomislav medak – licensed under CC BY-SA 2.0

Il 10 aprile del 2007 il Museo dell’Automobile venne chiuso per dare il via a opere di ampliamento, venne rivista la parte espositiva, la collezione fu arricchita di installazioni ed ambienti interattivi e divisa in tre parti distinte nei rispettivi piani.

Il Museo riaprì il 19 marzo del 2011 in occasione del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’edificio che ospita il Museo dell’automobile di Torino è opera dell’architetto torinese Amedeo Albertini, a lui si deve anche la progettazione dello stabilimento Lavazza, del Palazzo SAI (Società Assicuratrice Industriale) e degli uffici della RIV (azienda metalmeccanica fondata da Roberto Incerti e Giovanni Agnelli).

Le opere di ampliamento e di ristrutturazione avviate nel 2007 e terminate nel 2001 con la nuova apertura sono costate 33 milioni di euro, 23 dei quali sono stati elargiti dalla Città di Torino che è entrata a far parte dei soci nel novembre del 2011.

Le imponenti opere di ristrutturazione hanno quasi raddoppiato gli spazi dedicati alle esposizioni, portando gli 11.000 m² precedenti agli oltre 19.000 m² attuali.

Nel percorso espositivo le automobili sono disposte in oltre 30 sale arredate ed allestite secondo contesto.

Museo dell’automobileAlexander Schimmeck – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

La collezione permanente del Museo comprende oltre 200 vetture, 160 di esse fanno parte della collezione permanente mentre le restanti sono conservate nel Garage situato nel piano interrato e visitabile previa richiesta.

Nell’esposizione permanente vi sono modelli che vanno dal 1769 sino ai giorni nostri, tutti originali e fanno capo a 80 diverse case automobilistiche che rappresentano diverse nazioni quali Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Russia, Polonia e Stati Uniti d’America.

Vi sono anche automobili da competizioni e monoposto della Formula 1 come la Ferrari F310 di Michael Schumacher del 1996, l’ Alfa Romeo 155 V6 TI o la monoposto Alfa Romeo 179B.

Inoltre vi sono diversi telai e circa una ventina di motori.

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Cord L-29 – licensed under CC BY-SA 2.0

Oltre alla collezione permanente il Museo dell’automobile di Torino ospita anche delle mostre temporanee nelle quali vengono esposti modellini, prototipi di autovetture e prototipi sulla mobilità.

Poi abbiamo “Garage” e la “Scuola di restauro” nel piano interrato, un’area di circa 2000 m².

Sito del Museo dell’Automobile di Torino: https://www.museoauto.com

Nel Garage vengono conservate le auto non facenti parte della collezione permanente ma inserite a rotazione negli anni, mentre nella Scuola di restauro vengono restaurate le vetture che faranno parte delle varie esposizioni.

Infine troviamo la biblioteca che raccoglie circa 7.000 testi divisi in diverse sezioni ed il centro di documentazione, diviso anch’esso in sezioni.

Al suo interno è presente anche un’emeroteca, ovvero una raccolta di giornali e periodici.

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