Moncalieri è un comune conurbato nell’area metropolitana di Torino, considerato di forte interesse storico e culturale, soprattutto per il suo castello.
Moncalieri è attraversato dal 45° parallelo, la linea equidistante fra l’Equatore il Polo nord e con i suoi 56.000 abitanti abbraccia un vasto territorio che, nel punto più alto supera i 700 metri di altezza.
L’origine del nome Moncalieri è soggetta a numerose ipotesi, secondo alcuni deriva da Monte dei Cavalieri, poiché l’antico ponte sul fiume Po era dei Cavalieri Templari.
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Altri sostengono che il nome Moncalieri derivi dall’espressione “monta e cala”, ovvero sali e scendo, per via del profilo collinare del luogo.
L’ipotesi più probabile riconduce il nome Moncalieri al latino Calierus, ovvero quaglia, poi la tradizione popolare lo riporta al piemontese mon dle quaje, che significa monte delle quaglie.
Il termine non riconduce tanto agli uccelli, bensì’ al nome di chi possedeva i territori, gli antenati degli attuali cognomi Quaglia o Cagliero, oltre che delle antiche famiglie romane Scaleris o De Caleris.
Il patrono di Moncalieri è san Bernardo, poiché nel 1458 vi morì di peste il nobile tedesco Bernando II di Baden, secondo figlio di Caterina di Lorena e del margravio Giacomo I di Baden.
Secondo la tradizione durante le sue esequie avvenne il primo miracolo, la guarigione di un tale Cordero che era malato dalla nascita.
Le sue reliquie vennero custodite nella chiesa di Santa Maria della Scala, a Moncalieri divenendo rapidamente oggetto di pellegrinaggio per i credenti cristiani.
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Storia di Moncalieri
Moncalieri ha ricoperto un ruolo importante nella storia del Piemonte, grazie alla sua posizione strategica per l’accesso meridionale verso Torino.
Il primo borgo, risalente al 1228 fu fondato da alcuni abitanti di Testona, oggi frazione di Moncalieri, per sfuggire agli attacchi dei chieresi, gli abitanti di Chieri.
Il primo edificio a carattere fortilizio fu eretto dal conte Tommaso I di Savoia, che poi nel XV secolo divenne il Castello di Moncalieri.
Fino al XVI secolo Moncalieri controllava un vasto territorio tra cui gli odierni comuni di La Loggia e Nichelino, fino a Stupinigi, oltre agli attuali quartieri torinesi Lingotto-Nizza Millefonti.
La cittadina ospitava anche diversi ordini religiosi fra cui templari, frati cappuccini, carmelitani, canonici di Santa Maria della Scala, gli umiliati di San Giacomo e i frati minori di San Francesco.
All’epoca Moncalieri godeva di grande prestigio politico, infatti il castello divenne anche la dimora della moglie di Amedeo IX di Savoia, ovvero la Duchessa Iolanda.
Presso il castello nel 1475 la Duchessa firmò un trattato politico con il Duca di Milano Galeazzo Sforza e Carlo I di Borgogna.
Negli anni successivi Moncalieri ebbe un forte sviluppo grazie alla sua posizione strategica poiché, essendo sulla collina era facilmente difendibile, soprattutto contro le offensive della Contea di Asti.
Nel XVII secolo Moncalieri acquisì il titolo di città e fu scelta da Vittorio Amedeo di Savoia come luogo di nozze, mentre il castello divenne dimora estiva della casa reale.
La città fu teatro di diversi episodi importanti del Risorgimento italiano, come il famoso Proclama di Moncalieri.
Il primo proclama fu enunciato il 3 luglio 1849, quando il Re sciolse la camera dei deputati, il secondo, il più famoso fu pronunciato il 20 novembre dello stesso anno, scritto dal politico e scrittore Massimo d’Azeglio.
Massimo d’Azeglio
Moncalieri era anche sede del Real Collegio Carlo Alberto, istituito nel 1838 dal Re Carlo Alberto di Savoia, dove veniva formata la classe dirigente piemontese.
L’Istituto, aperto nel 1838 è sempre stato gestito dai Padri Barnabiti, diventando un importante centro di produzione culturale e scientifico.
Alcuni degli studenti più illustri del Real Collegio Carlo Alberto furono i fratelli Garrone di Genova, Felice Cordero di Pamparato, ufficiale di artiglieria poi divenuto partigiano con il nome di battaglia Campana, l’industriale tessile Carlo Rivetti e alcuni membri delle famiglie Ferrero e Lavazza.
Nel 1800 nella zona di Moncalieri si svilupparono diverse industrie, specialmente in settori come editoria, grafica, prototipizzazione dell’auto e design industriale, poi con la crisi del 2000 parte di esse furono dismesse.
Una delle imprese storiche di Moncalieri era le Fonderie Limone (1921 – 1977), per oltre 50 anni punto di riferimento per molti lavoratori dell’area metropolitana torinese.
Oggi il complesso delle Fonderie Limone ospita la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino.
Moncalieri ebbe un discreto successo anche nel mercato della macellazione di carni bovine piemontesi, istituendo un Foro boario oltre alla tradizionale fiera del bue grasso.
Ponte dei Cavalieri
Il primo ponte, i cui documenti risalgono al XII secolo fu realizzato in pietra, aveva sette piloni e sei arcate e fu dato in custodia ai Cavalieri Templari, da cui prende il nome Ponte dei Cavalieri.
Poi i Templari lo cedettero ai Cavalieri di Malta che, a causa delle inondazioni del 1425 e 1454 dovettero ricostruirlo.
All’epoca il ponte di Moncalieri collegava lo stradone di Francia con quello di Genova, senza dover entrare nel centro di Torino, poi nel 1700 fu allungato quasi fino a Porta Navina, facendo anche costruire delle sponde per impedire la caduta dei passanti nel fiume.
Il ponte fu danneggiato da diverse piene del Po e nel 1880 fu ricostruito in muratura, accanto al ponte della ferrovia del 1853.
Il pomeriggio del 31 maggio 1939 il ponte crollò, trascinando con sé nove persone e diversi barcaioli portarono a riva persone cadute nel fiume o aggrappate a spuntoni di macerie.
In seguito il ponte venne ricostruito più a valle, con 5 piloni e 4 ampie arcate.
Cosa visitare a Moncalieri
Gran parte dei siti si trovano nell’antico borgo sviluppatosi attorno a piazzetta Vittorio Emanuele II, che offre l’accesso al Palazzo Comunale.
L’antico palazzo comunale di Moncalieri venne ristrutturato nel 1778 sotto la direzione dell’architetto Pietro Mosso d’Andorno, lo stesso anno che venne posata la statua di Nettuno, detto il Saturnio, sull’antico pozzo pubblico davanti al palazzo.
Andorno progettò anche lo scalone d’onore che tuttavia fu realizzato solo nel 1888 dall’architetto Enrico Mottura, che modificò anche la facciata del palazzo.
Piazzetta Vittorio Emanuele II ospita anche gli eleganti porticati dei palazzi Vassallo, Provana, Dogliani e dei Grana, donando all’area un tipico aspetto medievale.
La struttura che ospita il Real Collegio Carlo Alberto, nel XII secolo era un convento di frati cappuccini, poi venne ampliata nel XVIII secolo anche se gli interventi maggiori terminarono nel 1858.
L’edificio ospita l’osservatorio meteorologico di Moncalieri, che custodisce una collezione di strumenti scientifici, una pinacoteca, la biblioteca storica, una collezione archeologica e un museo di storia naturale.
L’osservatorio fu istituito nel 1859 da padre Francesco Maria Denza, religioso, meteorologo e astronomo di Napoli, poi negli anni ’90 venne ristrutturato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo e del meteorologo e climatologo torinese Luca Mercalli.
L’osservatorio conserva molti strumenti del passato oltre alla serie storica di temperature rilevate fino al 1859, mentre nella biblioteca sono custoditi libri di fisica dell’atmosfera e bollettini meteorologici del 1800.
Il castello di Moncalieri è il sito storico più famoso della città, fu utilizzato come residenza sabauda e abbellito nel corso dei secoli da architetti come Benedetto Alfieri e Simone Martinez, nipote di Filippo Juvarra.
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Nel castello fu scritto il Proclama di Moncalieri, una pagina importante del Risorgimento italiano, evento rappresentato anche sulla Porta Navina
L’originale del Proclama di Moncalieri è conservato presso l’Archivio di Stato.
Dopo il castello, Porta Navina è il monumento storico più importante di Moncalieri, anticamente era chiamata anche Navile poiché da qui partivano le imbarcazioni per attraversare il fiume Po.
La prima struttura ad arco risale al XVI secolo, poi seguirono interventi barocchi nel 1619 in occasione delle nozze di Vittorio Amedeo I di Savoia con Madama Cristina di Francia.
Interessante è il bassorilievo bronzeo del 1882 che rappresenta Vittorio Emanuele II che consegna il Proclama di Moncalieri a Massimo d’Azeglio.
Di fianco al palazzo comunale si trova la chiesa di Santa Maria della Scala, che custodisce le spoglie del patrono di Moncalieri, il beato Bernardo di Baden Baden.
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La facciata in stile gotico risale all’inizio del XIV secolo, mentre all’interno è possibile ammirare diverse opere di artisti come Francesco Beaumont, Molinari, Milocco, Pietro Canonica e Moncalvo.
Poco distante troviamo la chiesa di San Francesco in stile tardo barocco, risale al 1787 per opera dell’architetto astigiano Filippo Castelli e al suo interno si possono ammirare diverse opere di Domenico Molinati e Tommaso Juglaris, quest’ultimo di Moncalieri.
La chiesa di Gesù in stile barocco si trova in via Real Collegio e al suo interno è possibile ammirare opere di artisti come Beaumont, Bianchi e Milocco.
Altri edifici storici sono l’antica chiesa di Santa Maria in stile romanico, presso Borgata Testona e la chiesa della Santissima Trinità nella Borgata Palera, la cui splendida facciata fu realizzata dall’architetto e ingegnere Giuseppe Gallo.
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Il Castello di Revigliasco risalente al 1620, a cui è annessa la Chiesa di San Martino in stile barocco fiorentino.
L’abbazia di Santa Maria di Carpice, il cui attuale complesso è del XVIII secolo ma le sue origini risalgono all’anno 1000, comprende sia la chiesa di Santa Maria che quella di San Lorenzo, che conserva preziosi affreschi del pittore torinese Michele Antonio Milocco.
Il famoso castello della Rotta, nell’omonima frazione di Moncalieri è un antico edificio medievale del XI secolo; non è conosciuto per il suo valore architettonico, bensì perché definito da diversi studiosi del paranormale come uno dei castelli più infestati d’Italia.
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Infatti il Castello della Rotta è meta di studiosi e curiosi interessati al tema dei fenomeni paranormali.
Moncalieri grazie all’esposizione verso sud e al clima favorevole alla coltivazione di vigneti, fu luogo di villeggiatura per borghesia e nobiltà piemontese, infatti dal 1600 diverse cascine divennero tenute con annesse ville di rilevante valore artistico e storico.
Alcune di esse sono villa Mirafiori, donata da Vittorio Emanuele II alla sua famosa amante Rosa Vercellana, meglio conosciuta come la Bela Rosin.
Villa Barolo in stile tipico barocco piemontese, fatta costruire dalla famiglia Falletti di Barolo e famosa per aver ospitato il poeta di Saluzzo Silvio Pellico.
Infine l’elegante villa Treves-Cravotto in stile barocco, detta anche “la Majolica”, progetta e costruita nel 1700 dal conte Carlo Giacinto di Guarene.