Corso Francia con i suoi 11,75 chilometri è il corso rettilineo più lungo d’Europa e si ripartisce tra i comuni di Torino, Collegno e Rivoli.
L’attuale corso Francia fu ordinato per editto regio nel 1711 da Vittorio Amedeo II di Savoia, poi tracciato dall’architetto ducale Michelangelo Garove.
Corso Francia parte dall’enigmatica Piazza Statuto, simbolo della Torino magica, costeggia il parco della Tesoriera con all’interno l’elegante villa in stile barocco, poi raggiunge il comune di Collegno e il caratteristico Villaggio Leumann, un quartiere operaio di fine Ottocento.
Infine termina a Rivoli in piazza Martiri della Libertà, dove inizia la caratteristica via Fratelli Piol che, a piedi conduce al Castello di Rivoli.
Castello di Rivoli
Il tracciato è quasi interamente rettilineo, a parte una leggera deviazione 4 chilometri prima di Rivoli, dove all’epoca vi era un podere dei gesuiti che i religiosi volevano preservare.
Storia di Corso Francia
L’attuale corso nacque nel 1711 per editto regio con il nome di strada di Francia, poiché riprendeva l’antico tracciato della via francigena che, tramite una direzione secondaria una volta in città si collegava con Porta di Susa e poi via Dora Grossa, l’attuale via Garibaldi.
Infatti Corso Francia è quasi parallela alla strada romana conosciuta come via Cozia o via delle Gallie, già teatro di commercio transalpino in epoca neolitica.
Con l’arrivo dei romani la strada ebbe un ruolo sempre più importante, evitando le vie attraverso l’attuale Valle d’Aosta, poco sicure per la forte opposizione dei Salassi, una popolazione di origine celtica.
All’epoca dei Savoia il vialone di Francia era lungo 11 chilometri e largo 12 metri, collegava in linea retta il centro di Torino con il Castello di Rivoli ed era fiancheggiato da roveri e olmi.
L’area attorno a corso Francia nel 1706, durante l’assedio di Torino ospitò l’accampamento francese, specialmente nella zona dell’attuale Parco della Pellerina.
Nel 1760 il fisico di Mondovì (CN) Giovanni Battista Beccaria utilizzò l’intera lunghezza di corso Francia per dei calcoli matematici trigonometrici in merito a una porzione di meridiano terrestre, eseguiti insieme ai punti geografici di Mondovì e Andrate (TO).
A ricordo, nel 1808 venne posto un piccolo obelisco in piazza Statuto, insieme ad un suo gemello in corso Francia, a Rivoli.
Piazza Statuto
La strada fu testimone dell’espansione urbanistica ed economica di Torino, infatti dalla metà del XVIII secolo sorsero diverse residenze della nobiltà piemontese, poi nei secoli successivi nacquero numerosi complessi industriali.
Per comprendere l’importanza di corso Francia nell’espansione della città occorre dare un accenno alla tranvia Torino Rivoli.
Tranvia Torino Rivoli
Nel 1871 partì il collegamento su rotaia Torino-Rivoli, una ferrovia a vapore che percorreva corso Francia, poi integrata da una tranvia anch’essa a vapore inizialmente limitata alla Tesoriera e infine estesa a Rivoli nel 1882.
Nel 1914 la tratta fu sostituita da una tranvia elettrica che, percorrendo il rettilineo collegava Torino a Rivoli.
La tranvia elettrica era lunga 11.631 chilometri con 10 soste tra stazioni e fermate, l’esercizio era regolato sull’orario dei capistazione che si coordinavano telefonicamente, con un tempo di percorrenza dai 26 ai 30 minuti.
Il flusso di passeggeri crebbe costantemente nel tempo, dai 230.000 del 1871 si arrivò ai 650.000 nel 1905, fino ai 7.300.000 del 1954.
Anche il traffico merci era notevole, dato che numerose industrie erano direttamente connesse alla tranvia, come la Fiat Velivoli e La Venchi Unica di corso Francia, l’Azienda Elettrica Municipale di corso Lecce, la Fabbrica Italiana Tubi Metallici di Pozzo Strada, il cotonificio Leumann di Collegno ed alcune aziende nel quartiere Cascine Vica.
Nel novembre 1955 la tranvia elettrica Torino-Rivoli fu sostituita da una più moderna filovia che, oltre a permettere frequenze maggiori decongestionava il traffico su corso Francia.
Locomotore della Torino-Rivoli nel 1955
La filovia comprendeva anche due brevi diramazioni per i comuni di Collegno e Grugliasco, aperte nel 1958 ed i tempi di percorrenza scesero a circa 20 minuti con una frequenza di una corsa ogni 4 minuti.
Oggi la metropolitana di Torino corre lungo corso Francia, partendo dalla stazione Principi d’Acaja fino a quella di Paradiso, nel comune di Collegno.
Palazzi ed edifici storici di corso Francia
Uno dei siti più conosciuti di corso Francia è Villaggio Leumann, un quartiere operaio edificato a fine Ottocento su una superficie di 60.000 m².
Le caratteristiche casette di Villaggio Leumann furono ideate dall’imprenditore e filantropo svizzero Napoleone Leumann, poi naturalizzato italiano.
Foto di Emanuele Stefano Foco – dominio pubblico
Napoleone Leumann trasferì la sua azienda da Voghera (PV) a Torino, beneficiando delle agevolazioni fiscali del capoluogo piemontese.
All’epoca Torino concedeva sia agevolazioni che terreni a prezzo politico, così da crearsi un nuovo ruolo di riferimento dopo lo spostamento della capitale prima a Firenze e poi Roma.
Inoltre offriva un’ampia manodopera a costi ridotti che, attirando imprenditori e capitali gli permise di diventare la nuova capitale dell’industria.
Tra i diversi edifici storici di Corso Franca troviamo l’elegantissima Villa La Tesoriera, in stile barocco piemontese, realizzata tra il 1713 e il 1715 su progetto dell’architetto lombardo Jacopo Maggi.
Parco di sera di Uccio D’Agostino – licensed under CC BY-NC 2.0
Villa La Tesoriera è abbracciata dal parco omonimo, il cui ingresso principale è in Corso Francia e ospita anche l’albero più antico di Torino, un platano del XVIII secolo.
Casa della Vittoria, in Corso Francia 23 fu commissionata nel 1918 all’architetto Gottardo Gussoni per celebrare la vittoria della prima guerra mondiale ed è considerata uno degli esempi più interessanti di residenza civile in stile neogotico di Torino.
Foto di Andrea Mucelli – licensed under CC BY-NC-SA 2.0
L’edificio si sviluppa in 5 piani e la coppia di draghi che fiancheggia il portale d’ingresso, negli anni gli è valso il nome di Casa dei Draghi.
Casa Fenoglio, all’angolo con via Principi d’Acaja fu progettata nel 1902 dall’architetto torinese Pietro Fenoglio, considerato uno dei più importanti interpreti del liberty in Italia.
Casa Fenoglio
L’architetto Fenoglio progettò l’edificio sia come propria abitazione che casa studio, esprimendo liberamente il suo talento creativo nel pieno della stagione liberty torinese.
Villa Raby, in corso Francia 8 fu commissionata come abitazione privata sempre all’architetto Fenoglio, che si avvalse anche del collega Gottardo Gussoni, suo allievo.
Foto di Fred Romero – licensed under CC BY 2.0
Villa Raby fu rimaneggiata più volte in corso d’opera dal Gussoni, soprattutto nella ridondante presenza di elementi decorativi in litocemento.
Originariamente il villino di corso Francia era circondato da una decoratissima cancellata, la cui testimonianza è rintracciabile nel decoro del portone carrabile.
L’edificio nel 2004 è stato acquistato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Torino, che si è occupato di una scrupolosa ristrutturazione.