La chiesa di San Rocco si trova in via San Francesco d’Assisi 1, nel centro storico di Torino e fu realizzata dall’architetto Francesco Lanfranchi, lo stesso che operò presso l’elegante Palazzo Civico di Torino.
La Chiesa di San Rocco è una delle più eleganti di Torino e, come vediamo a breve è ricca di opere d’arte.
San Rocco
Il culto di San Rocco si diffuse a Torino all’inizio del XVI secolo, infatti presso le fontane di Santa Barbara, in corso Regina Margherita c’era già una cappella dedicata al santo.
Le fontane di Santa Barbara sono tra le più antiche di Torino, la sorgente in epoca romana era conosciuta come fontana Minerva e, secondo la tradizione aveva proprietà sia curative che miracolose.
Il pellegrino francese Rocco di Montpellier (1345 – 1379 circa) fu il santo più invocato dal medioevo in poi come protettore della peste, oltre che il secondo più ricorrente tra i cattolici europei per la guarigione dal Covid 19.
Nel 1597, quando la peste raggiunse Torino 35 religiosi lasciarono la Confraternita di Santa Croce creando quella di San Rocco, con decreto del 7 settembre 1598 dell’allora arcivescovo chierese Carlo Broglia.
La Confraternita, all’epoca tra via Dora Grossa (oggi via Garibaldi) e via Genova (oggi via San Francesco d’Assisi), aveva come scopo principale la sepoltura dei cadaveri abbandonati.
Storia della Chiesa di San Rocco
I confratelli si riunivano in una cappella dedicata alla Madonna delle Grazie adiacente all’antica chiesa di San Gregorio, tuttavia divenne ben presto troppo piccola per ospitare il crescente numero di religiosi.
Così, in accordo con l’arcivescovo Carlo Broglia la Confraternita eresse un edificio adiacente alla chiesa su progetto dell’architetto torinese Carlo di Castellamonte.
Al termine dei lavori, nel 1617 le due chiese erano unite in un’unica struttura pur mantenendo ingressi indipendenti, uno per i parrocchiani della San Gregorio e l’altro per i Confratelli di San Rocco.
A causa di costanti divergenze nel 1662 il governo sopresse la parrocchia, così i confratelli acquistarono alcuni edifici adiacenti per edificare una nuova chiesa.
I lavori iniziarono nel 1667 sotto la direzione dell’architetto Francesco Lanfranchi, poi nel 1690 il maestro scalpellino Filippo Palatino iniziò ad operare sulla facciata, il tutto a rilento a rilento per mancanza di fondi.
Nel 1717 fu realizzato l’altare della Madonna, otto anni dopo venne eretto il campanile, mentre nel 1755 l’architetto torinese Bernardo Antonio Vittone progettò l’altare maggiore.
I lavori furono ultimati solo nel 1780 quando l’ingegnere Pietro Tommaso Beria eresse la facciata, poi vi furono interventi decorativi nel 1830 sotto la direzione dell’architetto torinese Lorenzo Panizza.
La facciata fu poi sostituita nel 1885 durante i lavori di ampliamento della strada, quando la Confraternita dovette cedere parte della chiesa di San Rocco alla Città di Torino.
Il Comune torinese eseguì sia la demolizione della facciata che la sua ricostruzione terminando nel 1890, mentre le statue ai lati dell’ingresso, che rappresentano Sant’Espedito e San Rocco furono posate nel 1924.
Interni
La chiesa di San Rocco, a pianta ottagonale è riccamente decorata, come i deliziosi affreschi della grande cupola in cui si aprono otto vetrate con arabeschi dorati.
La volta presenta un grande affresco della Glorificazione di San Rocco, sulle pareti del coro troviamo la pala con il santo che predica agli appestati, opera del pittore torinese Giovanni Antonio Mari, mentre l’altra tela rappresenta il Transito di San Rocco.
Sull’altare maggiore, opera dell’architetto torinese Bernardo Antonio Vittone troviamo un crocifisso tra quattro statue di santi realizzate dall’intagliatore torinese Carlo Amedeo Botto, mentre sotto la mensa è conservata l’urna con la reliquia di San Rocco.
La reliquia fu recuperata nel 1620 ad Arles (Francia) da alcuni confratelli, poi conservata in un’urna di cristallo donata da Cristina Maria di Francia, la Madama Reale.
Nell’ala destra troviamo il dipinto La Nascita della Vergine, attribuita a Giovanni Antonio Mari, sull’abside le storie di San Rocco del pittore novarese Tarquino Grassi, mentre sull’altare di sinistra una crocifissione dello scultore torinese Stefano Maria Clemente.
La cappella di destra ospita la statua in pietra della Madonna delle Grazie, mentre sotto l’altare possiamo ammirare quella in legno di Sant’Avventino, protettore contro il mal di testa.
Nel presbiterio troviamo la statua di legno di San Rocco scolpita da Pietro Botto, mentre la volta è affrescata con episodi della vita del santo, opera del pittore comasco Comaneddi.