La Chiesa di San Massimo di Torino in stile neoclassico è stata realizzata fra il 1845 ed il 1853 dall’architetto milanese Carlo Sada, si trova in Via dei Mille 28 ed è dedicata a San Massimo, il primo vescovo di Torino.
Nel 1843 i cittadini del quartiere (Borgo Nuovo) espressero l’esigenza di avere una chiesa nelle vicinanze, poiché la più vicina era quella della Madonna degli Angeli, in via Carlo Alberto 39.
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L’edificazione venne finanziata dal Comune di Torino che mise a disposizione il terreno e poi da re Carlo Alberto.
La posa della prima pietra avvenne nel 1849 ed il complesso venne inaugurato il 14 giugno del 1853.
Dal 1850 l’architetto Carlo Sada diresse i lavori dei dipinti e delle decorazioni interne, poi all’inizio del XX secolo gli successe Giuseppe Gallo.
La chiesa di San Massimo venne danneggiata durante la Seconda Guerra mondiale poi fu soggetta a restauri e manutenzione a partire dal 1963.
Nel 1943-44 durante la seconda guerra mondiale il parroco della chiesa di San Massimo, tale Pompeo Borghezio, ospitò alcune riunioni del Comitato di liberazione nazionale (CLN).
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Il parroco Borghezio diede aiuto a diversi partigiani ed ebrei e nel marzo del 1945 ospitò nella chiesa anche un apparecchio radiotrasmittente che forniva informazioni alle truppe alleate.
La chiesa è a navata unica, la pianta è a forma di croce latina, la cupola ha un’altezza di 45 metri ed è ornata all’esterno da otto statue che rappresentano i profeti, opere degli artisti Silvestro Simonetta, Giuseppe Raimondi, Giovanni Albertoni e Giuseppe Dini, mentre gli affreschi interni sono opera del pittore torinese Paolo Emilio Morgari.
Il bassorilievo della Deposizione realizzato dallo scultore ligure Salvatore Revelli è stato donato dal duca di Genova Ferdinando di Savoia, mentre le statue dei quattro evangelisti provengono da Carlo Alberto di Savoia.
Inoltre nella chiesa di San Massimo possiamo ammirare l’opera del pittore Francesco Gonin San Massimo che predica ai Torinesi incitandoli a difendersi da Attila, la Natività della Vergine opera del pittore milanese Stefano Maria Legnani detto Legnanino, mentre nella cappella di San Giuda Taddeo troviamo la Pietà, opera dello scultore ligure Salvatore Revelli.
Interessante e sconosciuta chiesa e la sua storia.
È una delle più affascinanti.