La chiesa di San Domenico di Torino, in stile gotico è stata realizzata tra il XIII e il XV secolo e si trova all’incrocio tra l’omonima strada e via Milano.
La chiesa di San Domenico è la principale testimonianza archeologica medievale di Torino e, insieme a quella della Consolata è uno dei luoghi di culto più antichi della città.
La chiesa venne eretta tra il 1227 e il 1280, il convento invece nel 1260, poi nel 1334 fu realizzata la facciata mentre il campanile risale al 1451.
All’epoca la chiesa di San Domenico rappresentava la comunità torinese dei dominicani (Ordine dei frati predicatori), oltre ad essere uno dei poli culturali della città.
Questo anche grazie a padre Giovanni da Torino che, oltre a fondare il convento creò una nuova biblioteca gestita dai dominicani, poi in seguito
In seguito la chiesa di San Domenico divenne anche il centro dell’inquisizione torinese.
Gli interni furono decorati in stile barocco, poi per volere di Casa Savoia, particolarmente legata alla chiesa di San Domenico, vennero realizzate anche due cappelle laterali.
Nel 1780 Vittorio Amedeo III fece aprire una cappella dov’è raffigurato Amedeo IX, amatissimo dal popolo per la sua devozione verso poveri e bisognosi, poi beatificato nel 1678 da papa Innocenzo.
La cappella del Rosario e parte della chiesa vennero distrutte da un incendio nel 1762, in seguito i Savoia ne ordinarono la ricostruzione.
La pianta della chiesa di San Domenico è a tre navate, nelle due laterali troviamo i rispettivi altari, mentre a fianco dell’altare maggiore e del coro vi sono due cappelle.
L’altare maggiore risale al 1776, mentre quello della cappella in cui è raffigurato Amedeo IX è del 1612, poi rimodellato nel 1779 dall’architetto piemontese Lodovico Bò.
La cappella del Rosario fu progettata nel 1700 dall’architetto torinese Luigi Michele Barberis, sull’altare possiamo ammirare la pala raffigurante la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena, opera del pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino.
Attorno alla pala vi è l’opera in legno i Quindici misteri del Rosari, realizzata dallo scultore torinese Stefano Maria Clemente.
L’elegante cappella delle Grazie è stata affrescata a metà 1300 da un artista dell’epoca noto come Maestro di San Domenico.
Sulle pareti sono rappresentati i dodici apostoli, mentre al centro un’icona del 1500 raffigura la Vergine con il Bambino ed i santi Giovanni Battista e Gabriele.
Dietro al pulpito troviamo l’affresco del pittore piemontese Giovanni Martino Spanzotti che raffigura il vescovo dominicano Sant’Antonino Pierozzi (1389-1459) mentre fa l’elemosina a due bambini.
La sacrestia ospita l’Episodio della peste del 1630 del pittore laziale Domenico Corvi e La Madonna con San Domenico del torinese Michele Antonio Milocco.
Tra il 1906 e il 1911 la chiesa di San Domenico fu oggetto di restauri finanziati da alcune famiglie di nobili e notabili, i cui stemmi sono visibili sulle colonne che separano la navata centrale dalle due laterali.