Castello di Rivoli: storia e Museo d’arte contemporanea

Il Castello di Rivoli è stato costruito dagli architetti torinesi Carlo e Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove e dall’architetto umbro Ascanio Vittozzi, su commissione di Casa Savoia ed oggi è una delle sedi del Museo di Arte Contemporanea.

La primitiva costruzione risale al IX secolo.

castello rivoli, residenze sabaude

Foto di Alessandro – licensed under CC BY-NC-ND 2.0

La collina sopra la cittadina di Rivoli, grazie alla sua posizione strategica vicino alla Strada delle Gallie è stata oggetto di presenza umana fin dal periodo dei romani.

Il primo documento scritto risale al 1159, nel quale l’imperatore del Sacro Romano Impero, Federico I Barbarossa, cedeva i territori di Rivoli ai vescovi di Torino.

Alla fine del XII secolo i Savoia presero possesso del castello di Rivoli, importante per la sua posizione strategica fra la città di Torino e la Valle di Susa, poi nel 1245 Amedeo IV di Savoia fece realizzare una struttura fortificata.

Nel 1350 il castello venne scelto per celebrare le nozze fra Galeazzo Visconti e Bianca di Savoia, inoltre nel XV secolo per un breve periodo venne custodita la Sacra Sindone dopo il suo arrivo in Piemonte.

Nel 1559 con il trattato di Cateau-Cambrésis, si stabilì che Emanuele Filiberto I di Savoia non potesse dimorare a Torino fino a quando non avesse avuto un erede maschio al trono.

belvedere castello rivoli, turismo torino

Panorama dal Castello di Luca Boldrini – licensed under CC BY 2.0

Per questa ragione la costruzione primitiva venne ampliata e ristrutturata, di modo che il duca Emanuele Filiberto I vi potesse dimorare provvisoriamente.

Il progetto di ampliamento fu diretto dall’architetto Ascanio Vitozzi, poi nel 1562 Emanuele Filiberto I ebbe finalmente l’erede maschio, ovvero Carlo Emanuele I e poté rientrare a Torino.

Il progetto di ampliamento del Castello di Rivoli venne ripreso qualche decennio dopo la nascita di Carlo Emanuele I dagli architetti Carlo ed Amedeo di Castellamonte fino al 1644, anno in cui si conclusero i lavori.

Venne realizzata anche la Manica Lunga, un edificio stretto e lungo 120 metri ed adibito come pinacoteca, scuderia e alloggi per la servitù.

residenze sabaude

Manica Lunga di Guilhem Vellut – licensed under CC BY 2.0

Nei primi anni del XVIII secolo il Castello di Rivoli e la Manica Lunga vennero incendiati dai francesi durante l’assedio del 1706.

Poi terminata la guerra Vittorio Amedeo II di Savoia ne ordinò la ristrutturazione sotto la guida prima dell’architetto Michelangelo Garove e dopo la sua morte all’architetto Antonio Bertola, entrambi piemontesi.

Bertola si occupò dei lavori per circa tre anni, poi passarono all’architetto messinese Filippo Juvarra, precisamente nel 1716, tuttavia non furono portati a termine poiché vennero ampliate solo le parti orientali della struttura, mentre la facciata non venne terminata.

In seguito vennero eseguiti degli altri lavori nel 1730, in occasione dello scontro interno a Casa Savoia.

Vittorio Amedeo II aveva abdicato a favore del figlio Carlo Emanuele III, tuttavia non volendo lasciare gli affari cercò di spodestare il suo stesso figlio verso il quale aveva abdicato.

Carlo Emanuele III in concordanza con Carlo Vincenzo Ferrero, marchese d’Ormea, fece rinchiudere il padre all’interno del Castello di Rivoli, per questo motivo venne chiuso l’accesso alla Manica Lunga e furono poste delle grate alle finestre.

castello rivoli

Interno di hillman54 – licensed under CC BY 2.0

Nel 1863 la gestione venne affidata al comune di Rivoli che lo adibì a caserma militare.

Venti anni dopo venne acquistato dal comune stesso e parte dell’edificio continuò a fungere come caserma, mentre un’altra parte divenne sede della biblioteca civica.

Durante la seconda guerra mondiale il castello di Rivoli venne in buona parte distrutto dai bombardamenti e gli interventi successivi del Genio civile si limitarono semplicemente a non far crollare la struttura.

Nel 1949 il Castello venne adibito a Casinò Municipale ma non ebbe molta fortuna, poiché chiuse pochi mesi dopo la sua apertura.

In seguito venne lasciato in stato di abbandono fino al 1979, quando iniziarono dei lavori di ristrutturazione sotto la guida dell’architetto Andrea Bruno terminati nel 1984, tuttavia buona parte degli affreschi e degli arredi non fu possibile recuperarli.

L’edificio divenne sede del Museo d’Arte contemporanea del castello di Rivoli nel 1984 e nel 1994 venne ristrutturato il piazzale esterno con il suo belvedere, dal quale si può ammirare il panorama mozzafiato sulla città di Torino.

Museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli

Il Museo d’arte contemporanea del castello di Rivoli è stato inaugurato nel 1984 con una mostra dal titolo Ouverture, curata dall’allora direttore del museo, lo storico d’arte olandese Rudi Fuchs.

arte moderna

Foto di MANYBITS – licensed under CC BY-NC 2.0

La prima collezione del Museo è nata grazie alle donazioni, per fortuna numerose, provenienti da soggetti sia pubblici che privati.

Poi la Regione Piemonte, soggetto fondatore e promotore del Museo, ha erogato diversi contributi potendo così creare un fondo per le acquisizioni delle opere, in seguito la Cassa di Risparmio di Torino (CRT) è entrata a far parte della compagine sociale del Museo d’arte contemporanea.

Il primo artista a donare una sua opera al museo è stato nel 1991 lo statunitense Sol LeWitt e la sua installazione è ancora visibile al primo piano del Castello.

gam torino, arte moderna

GAM Torino di Gianluca Platania – CC BY-SA 3.0

Nel 2001 la Fondazine CRT (Cassa di Risparmio di Torino) ha dato il via al Progetto Arte Moderna e Contemporanea, con lo scopo di stanziare fondi per acquisire opere così da arricchire le collezioni permanenti del Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli e della GAM, ovvero la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino.

Sito del Castello di Rivoli: https://www.castellodirivoli.org

Da circa 30 anni il Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli è il più importante della nazione, questo anche grazie a collaborazioni con i massimi artisti del settore.

Dal 2001 la GAM di Torino collabora con il Museo di Rivoli, mantenendo ognuno il proprio taglio artistico.

La Gam di Torino con le sue opere copre il periodo che va dagli anni ’50 agli anni ’60, mentre il Museo di Rivoli copre il periodo dai fine anni ’60 fino al 2000.

La collezione permanente del Museo d’arte contemporanea del castello di Rivoli ospita opere di diversi artisti nazionali ed internazionali, come Massimo Bartolini, Helmut Newton, Nam June Paik, Thomas Hirschhorn, Yvonne Rainer, Emilio Vedova, Wolfgang Tillmans, Giulio Paolini e moltissimi altri.

Lascia un commento