Avigliana è un bellissimo borgo medievale distante circa venti chilometri da Torino, nella parte terminale della Val di Susa, fra la Sacra di San Michele e la collina di Rivoli.
La località è famosa anche per il Parco Naturale dei laghi di Avigliana, meta sia di torinesi che turisti, inoltre davanti alla cittadina si può ammirare il monte Musinè, che con i suoi 1050 metri è la montagna più vicina a Torino.
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Storia di Avigliana
Il nome Avigliana ha origine dal romano Avilius, quando i coloni del nord Italia dopo la nascita di Augusta Taurinorum si spostarono a ridosso delle Alpi.
Le prime testimonianze di presenza umana risalgono al neolitico, attraverso tracce rinvenute nel XIX secolo presso i laghi del parco.
Inoltre sono state trovate asce e coppelle risalenti sia all’età della pietra che del bronzo, utilizzate dai druidi celti per cerimonie sacrificali.
Il primo centro abitato risale al 595 a.C. per opera del principe gallo Belloveso, citato dallo storico Tito Livio come leggendario fondatore della città di Milano.
In epoca romana Avigliana era al confine con il regno dei Cozii, dove veniva riscosso il dazio sulle merci provenienti dalle Gallie, ovvero la quadragesima galliarum.
Piazzetta Santa Maria – licensed under CC BY-SA 4.0
Sempre in epoca romana presso Avigliana passarono le legioni dell’imperatore Costantino il Grande, che nella piana di Rivoli si scontrarono con le truppe di Massenzio.
Le prime opere di fortificazione risalgono al 574 sul monte Pezzulano, dove si trova il castello di Avigliana, uno dei più antichi del Piemonte (oggi diroccato) ed edificato nel 924 dal primo marchese di Torino, ovvero Arduino III detto il Glabro.
Secondo alcune fonti nel 750, nei pressi di Avigliana ci fu la battaglia fra le truppe di Pipino III detto il Breve, re dei Franchi (padre di Carlo Magno) e Astolfo, re dei Longobardi e d’Italia dal 749 al 756.
Successivamente ad Avigliana i monaci benedettini dell’Abbazia di Novalesa costruirono un ospedale destinato ai pellegrini che, dalla Francia attraversavano le Alpi.
Poi le incursioni dei saraceni iniziate nell’VIII secolo distrussero numerose opere benedettine, continuando fino al 972 con il rapimento dell’abate Maiolo di Cluny presso il Colle del Gran San Bernardo.
Il rapimento dell’abate provocò una forte mobilitazione dell’aristocrazia provenzale, così il marchese di Torino ricevette l’incarico di allontanare i saraceni.
Verso la metà dell’XI secolo Maria Adelaide di Susa fece costruire il Borgo Nuovo, unendo il castello di Avigliana con il già esistente Borgo Vecchio, in seguito anche Amedeo III di Savoia, detto il Crociato, contribuì alla fortificazione del castello.
Adelaide di Susa, moglie di Oddone, quartogenito di Umberto I Biancamano e capostipite dei Savoia in Italia è stata una delle figure più importanti per Avigliana.
Nel 1187 dopo un assedio, la città fu conquistata da Enrico VI di Svevia, causando gravi danni sia al castello che alla città.
Dopo poco vennero a mancare sia Federico Barbarossa, padre di Enrico VI di Svevia che Umberto III, contendente al trono.
Gli succedette Tommaso I di Savoia, detto l’Amico dei Comuni per le libertà che concedeva ai suoi comuni, il quale approfittò della nuova linea politica di Enrico VI di Svevia per riconciliarsi e ottenere i propri diritti su Avigliana.
Lago Grande di Avigliana
Nello stesso periodo venne ricostruito il castello, poi nel 1350 Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde, eseguì dei lavori di fortificazione sia al forte che alle mura.
Il 4 ottobre 1637 Filippo II di Savoia-Acaia fu rinchiuso nel castello di Avigliana per ordine di Amedeo VI, con l’accusa di tradimento.
Filippo II, diseredato dal padre nel 1637 era pretendente alla Signoria del Piemonte e al Principato d’Acaia.
Poco dopo sarebbe arrivata la sua condanna a morte, anche se non risulta nulla di ufficiale, tuttavia secondo le voci più accreditate il 21 dicembre 1638 Filippo II fu fatto annegare nelle gelide acque del lago di Avigliana.
Infatti una leggenda popolare narra che lo spirito di Filippo II vaghi ancora sulle rive e sulle acque dei laghi.
Nel 1536 il castello di Avigliana subì un altro assedio, questa volta dal maresciallo francese Montmorency, che con l’uso dei cannoni espugnò la fortezza.
Nell’agosto 1630 vi fu un altro attacco francese, al quale si oppose una guarnigione di 500 uomini guidata dal colonnello Emanuelli.
All’epoca Avigliana oltre ad essere provata dalla peste non poteva nemmeno contare sull’esercito piemontese, poiché impegnato a difendere Savigliano e Torino, così il 27 agosto arrivò la resa.
Il 28 maggio 1659 durante un altro attacco francese, il generale Nicolas Catinat bombardò il castello di Avigliana lasciandolo come è oggi visibile.
Castello di Avigliana – licensed under CC BY-SA 4.0
Altri disordini e razzie avvennero nel 1706, prima dai francesi che si preparavano all’assedio di Torino, poi dalle truppe del Principe Eugenio all’inseguimento dei transalpini che fuggivano dopo la sconfitta.
Cosa visitare ad Avigliana
Il Santuario della Madonna dei Laghi in stile barocco, edificato dal 1622 al 1642 sul bordo del Lago Grande.
La chiese di Santa Maria Maggiore, San Pietro e San Giovanni, dove nell’ultima è possibile ammirare diverse opere del famoso artista di Chivasso (Torino) Defendente Ferrari.
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La famosa Torre dell’Orologio si trova nel centro storico e prende il nome da una torre del 1330 probabilmente distrutta dai francesi nel 1691.
La torre ospitava il primo orologio pubblico piemontese ed il secondo in Italia, dopo quello di Sant’Eustorgio a Milano e nel Borgo Medievale di Torino, presso il Parco del Valentino vi è una fedele riproduzione.
Torre – licensed under CC BY-SA 4.0
Avigliana è famosa anche per i numerosi pozzi realizzati in diverse epoche, il più conosciuto si trova in piazza Conte Rosso, risale al XIV secolo ed ha una profondità di 45 metri.
Sulle pietre di coronamento vi è l’incisione M.A. 1787, a ricordo del restauro voluto dall’allora sindaco di Avigliana Michele Alotto, nonno materno del poeta aviglianese Norberto Rosa.
Nell’Ottocento, durante dei lavori di pulizia del pozzo emersero numerosi reperti artistici e archeologici, tra cui un frammento di colonna risalente alla seconda metà del XIV secolo.
Il frammento, conservato presso il Museo Civico di Susa, raffigura un frate francescano dalle sembianze di volpe nell’atto di predicare a fedeli rappresentati da anatre, oche e galline.
Castello di Avigliana
Da piazza del Conte Rosso parte un breve percorso che conduce al castello, situato a 647 metri di altezza sulla cima del Monte Pezzulano, da cui è possibile ammirare i laghi di Avigliana, la collina di Rivoli e l’affascinante Sacra di San Michele.
La prima menzione del castello risale tra il 1058 ed il 1061 nella cronaca sulla costruzione del Monastero di San Michele della Chiusa, oggi Sacra di San Michele.
Il castello è anche conosciuto per la leggenda del tesoro nascosto.
Castello di Cristian Buda – licensed under CC BY-SA 4.0
Infatti secondo una leggenda popolare, durante l’ultima battaglia alcuni soldati francesi dopo essere entrati nella fureria rubarono una cassa contenente le paghe degli ufficiali.
Poi seppellirono il bottino nel bosco, a destra dell’ingresso del castello.
Secondo la leggenda il tesoro sarebbe ancora al suo posto, per trovarlo occorre cercare un grosso masso sul quale vi è una freccia che indicherebbe in quale direzione cercare il bottino.
Parco Naturale dei Laghi di Avigliana
Il Parco Naturale dei laghi di Avigliana, istituito nel 1980, è un’area protetta nella zona dei due laghi e della palude dei Mareschi, allo sbocco della Valle di Susa.
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I due laghi vengono chiamati rispettivamente Grande e Piccolo, in base alla loro superficie.
Il Lago Grande nel 2016 è stato giudicato da Touring Club Italiano e Legambiente come il terzo lago più bello e pulito d’Italia.
Museo Dinamitificio Nobel
A est della palude dei Mareschi troviamo i resti della più importante fabbrica di esplosivi al mondo negli anni ’40, che rappresenta uno degli esempi più interessanti di architettura industriale.
La fabbrica era chiamata “Società Anonima per la fabbricazione della dinamite, brevetto Nobel” e lo stabilimento fu completato nel 1873 su iniziativa di 5 banchieri parigini e della Società Alfred Nobel di Amburgo.
Alfred Bernhard Nobel, nato a Stoccolma (Svezia) nel 1833 è stato sia l’inventore della dinamite che ideatore e fondatore del premio Nobel.
Durante il secondo conflitto mondiale l’area fu oggetto sia di bombardamenti che azioni partigiane, poi terminata la guerra il complesso cadde in degrado e negli anni ’60 cessò la produzione.
Nel Museo, inaugurato nel settembre 2002 e allestito dall’Associazione Amici di Avigliana, oltre a materiale audiovisivo e filmati dell’epoca sono visitabili il rifugio antiaereo, i vari cunicoli e le camere di scoppio.
Dal dicembre 2007 l’Associazione Amici di Avigliana ha recuperato importanti materiali originali, tra cui alcuni macchinari e oltre 300 volumi di letteratura specialistica internazionale appartenenti alla Biblioteca del Dinamitificio.
Un luogo veramente veramente incantevole e affascinante, consiglio a tutti, di andare a visitarlo, almeno 1 volta nella propria vita.
Esatto, un luogo che abbraccia natura, arte e storia.
Grazie.