Pianezza è un comune appena fuori Torino, all’imbocco della valle di Susa, precisamente sull’antica strada di Francia, oggi SS 24 da cui è possibile ammirare anche il Monte Musinè.
Pianezza è conosciuta sia per il caratteristico Palio dei Semina Sale che per l’elegante Santuario di San Pancrazio, inoltre è il paese natale di Maria Bricca, l’eroina durante l’assedio di Torino del 1706 da parte dei francesi.
Storia di Pianezza
La zona di Pianezza ha una storia molto antica, poiché all’epoca la Strada di Francia era passaggio sia di eserciti che pellegrini, infatti gli scavi per la variante della SS24 hanno portato alla luce alcuni siti romani.
L’area fu anche teatro della Battaglia di Torino del 321, probabilmente ai piedi del Monte Musinè, tra le truppe di Costantino I e quelle di Massenzio, preludio della celebre Battaglia di Ponte Milvio, a Roma.
Dopo l’occupazione longobarda, all’inizio dell’XI secolo Pianezza passò sotto la Marca di Torino, poi fu fortificata dai vescovi torinesi anche grazie all’imperatore Federico Barbarossa che nel 1159 fece edificare il castello, sui cui poi sorse l’elegante Villa Lascaris.
Nel XII secolo Pianezza divenne uno dei centri del potere vescovile, con il conseguente incremento della popolazione attorno al borgo e alla Pieve di San Pietro, l’edificio religioso più antico del paese.
Con l’arrivo dei Savoia il castello di Pianezza divenne dimora patrizia, precisamente della contessa Beatrice Langosco, la preferita di Emanuele Filiberto di Savoia, detto testa di ferro.
In seguito Vittorio Amedeo I infeudò il borgo ai conti Provana di Collegno, dando il via a un periodo di forte splendore storico sia con l’abbellimento della Pieve di San Pietro che delle cappelle campestri.
Tra i secoli XVII e XVIII Pianezza divenne anche luogo di villeggiatura per la borghesia torinese, così furono edificate ville, case e chiese barocche.
Nello stesso periodo nacque il primo filatoio per la seta sulle rive del fiume Dora Riparia, poi l’espansione di Pianezza continuò anche nel XIX secolo soprattutto grazie al torinese Agostino Lascaris di Ventimiglia, sindaco del paese dal 1826.
Nel dopoguerra, grazie a diverse attività industriali crebbe anche il numero di abitanti, tanto che negli anni ’70 Pianezza vide la sua popolazione raddoppiare.
Palio di Pianezza
Don Virginio, prete di città arrivato a Pianezza da poco notò la poca unione del paese, ovvero tutti frequentavano gli stessi esercizi pubblici e commerciali ma poi ognuno si richiudeva nella propria porzione di paese.
Infatti dopo diversi mesi il parroco conobbe solo i fedeli che assistevano alla messa domenicale, così cercò un modo per poter riunire il paese e creare unione.
Una sera di primavera il giovane Roberto Brero suggerì al parroco l’idea di una manifestazione, così venne deciso di creare diversi cantoni con relative squadre, simboli e colori che, gareggiando insieme avrebbero riunito i pianezzesi giunti per tifare i propri rioni.
Don Virginio insieme ad altri pianezzesi, tra cui il padre del ragazzo, ovvero il poeta piemontese Camillo Brero definirono i 6 cantoni di Pianezza:
- San Pancrass-Paroch-Grange
- Borgh-Lussinera-San Pè
- Majeul-Ròch-San Pòl
- Gorisa-San Bastian
- San Bërnard-Verdonia
- Madòna dla Stèil
Per ogni cantone fu istituito un direttivo (badia) guidato da un Abà, antico nome popolare che indica capo della festa o della danza.
La prima edizione del 27 novembre 1982 ottenne grande successo, infatti oltre ad essere ampliata l’anno seguente stimolò anche iniziative simili nei comuni vicini.
Il Palio dei Semina Sale
Il caratteristico Palio di Pianezza è famoso in tutto il Piemonte, infatti coinvolge sia pianezzesi che turisti ed è conosciuto anche come la corsa delle sivere, ovvero una sorta di barella carica di sale e trasportata sulle spalle.
La sfilata che precede la corsa coinvolge centinaia di persone in costume storico, gli sbandieratori, il leggendario Semina Sale (Sëmna-Sal) e Maria Bricca, l’eroina durante l’assedio di Torino del 1706 da parte delle truppe francesi.
Alla partenza, le quadre corrono a prendere i sacchi di sale svuotandoli sopra la sivera, poi raggiunti i 50 kg i 4 corridori di ogni cantone se la caricano sulle spalle e iniziano la corsa lunga e 1.680 metri, circa tre giri di Palio.
Insieme ai 4 corridori, un quinto li segue sia per dare il cambio che per evitare che il sale sulla sivera cada a terra, poiché l’obiettivo è raggiungere il traguardo entro gli 11 minuti e con almeno 30 kg di sale sulla sivera.
Infatti vince la squadra che accumula più punti, sia in base ai tempi che alla quantità di sale rimasta sulla sivera.
Il semina sale, Ёl Sëmna Sal
Secondo tradizione locale, il Semina Sale nacque quando un contadino di Pianezza, notando alcune rigogliose vigne del vicino comune di Alpignano, chiese al proprietario con cosa le fertilizzasse.
All’epoca c’era forte rivalità tra i due comuni, così il viticoltore di Alpignano burlandosi del vicino pianezzese gli confidò che concimava le sue vigne con il sale.
Così l’ingenuo contadino, ignaro della burla si fece portare su una sivera da 4 suoi amici per poter spargere il sale nel suo terreno.
Da questa leggenda sembra abbia origine l’appellativo “Ij Sëmna-Sal”, ovvero i semina sale con cui ancora oggi vengono chiamati i pianezzesi che, con grande autoironia usarono l’appellativo per battezzare il Palio di Pianezza.
Giardini Villa Leumann
Ora, ogni leggenda ha un fondo di verità e, secondo alcuni quella dei Semina Sale deriverebbe dall’antico traffico del sale attraverso le Alpi Marittime.
All’epoca il sale era anche merce di contrabbando, spesso trasportato nelle botti e nascosto sotto strati di acciughe per ingannare i doganieri e quindi, evitare i dazi.
Infatti è così che le acciughe si diffusero in Piemonte, non a caso ingrediente fondamentale della Bagna Cauda che, oltre ad essere uno dei simboli regionali è anche un piatto conosciuto in tutto il mondo.
Maria Bricca
Maria Brica, soprannominata Bricassa e il cui nome di battesimo era Maria Chiaberge nacque a Pianezza il 2 dicembre 1684 e, secondo diversi storici ebbe un ruolo importante durante l’assedio di Torino del 1706.
Maria Bricca crebbe con una particolare avversione verso i francesi, poiché nel 1693, ancora bambina vide il passaggio delle truppe del generale Nicolas Catinat e il conseguente saccheggio del territorio.
All’epoca i francesi erano diretti alla piana della Marsaglia, tra i comuni torinesi di Piossasco, Orbassano e Volvera, teatro dell’omonima battaglia del 4 ottobre 1693.
Durante l’assedio di Torino, il 2 settembre 1706 Vittorio Amedeo di Savoia e il Principe Eugenio salirono sul colle di Superga per studiare il punto debole del nemico.
Cortometraggio storico del 2011 – Pianezza 1706 – Maria Bricca
Tre giorni dopo la cavalleria imperiale intercettò un convoglio francese con viveri e polvere da sparo che, dalla Val di Susa era diretto a Torino e, i nemici scampati all’imboscata si rifugiarono presso il castello di Pianezza.
Il Principe Eugenio venne a conoscenza di Maria Bricca che, avendo lavorato come cuoca presso il castello di Pianezza conosceva un passaggio segreto per accedervi.
Così la notte tra il 5 e 6 settembre 1706, la giovane cuoca pianezzese guidò un gruppo di soldati sabaudi e Granatieri di Brandeburgo che, passata la Dora Riparia e il guado vicino a Pieve di San Pietro, attraverso la galleria oggi chiamata Maria Bricca conquistarono il castello.
Nella Basilica di Superga, eretta dopo la vittoria sui francesi troviamo anche la tela del pittore torinese Francesco Gonin raffigurante Maria Bricca che, alla testa dei Granatieri irrompe nel salone delle feste.
Cosa visitare a Pianezza
Pianezza offre diversi siti di interesse storico e culturale, il più famoso è il Santuario di San Pancrazio del 1640, poi rimaneggiato nel 1937 e 1956.
La chiesa della Madonna della Stella, patrono di Pianezza e risalente intorno al 1740, conserva pregevoli affreschi del pittore torinese Giacomo Jaquerio.
L’elegante Villa Leumann del 1902, oggi sede del Municipio di Pianezza fu realizzata in stile liberty dall’architetto torinese Pietro Fenoglio su un precedente edificio del 1788.
La villa fu edificata su commissione dell’imprenditore tessile pavese Napoleone Leumann, a cui si deve il caratteristico Villaggio Leumann tra Collegno e Rivoli.
La chiesa della Confraternita del Santissimo Nome di Gesù (1680-1682) e quella di San Rocco (1735-1764), ambedue in stile barocco.
La cappella di San Sebastiano, eretta probabilmente dopo la peste del 1428 o del 1460, in cui possiamo ammirare diversi affreschi attribuiti sia al torinese Giacomo Jaquerio che ai fratelli Serra.
La chiesa di San Pietro e Paolo, realizzata tra il 1727 e 1729 dall’architetto Giuseppe Castelli e ricca di decorazioni interne.
La Pieve di San Pietro è l’edificio religioso più antico di Pianezza, poiché il primo documento storico risale al 26 giugno 1159 e, al suo interno possiamo ammirare sia le decorazioni del Jaquerio che l’affresco del pittore pavese Aimone Duce.