L’elegante santuario di San Pancrazio di Pianezza fu realizzato per volere del marchese Giacinto Simiana, nel luogo dove nel 1450 fu eretto un pilone a ricordo di un miracolo.
Dove oggi sorge il santuario di San Pancrazio, secondo tradizione popolare il 25 maggio 1450 il contadino Andrea Casella, mentre falciava il prato recise inavvertitamente il piede della moglie che gli stava portando il pranzo.
Nella disperazione i due ebbero l’apparizione mistica di San Pancrazio, che promise la guarigione della moglie se avessero eretto un pilone votivo in onore del santo.
Quando la coppia fece il voto l’arto della moglie si riattaccò miracolosamente, tuttavia il contadino Casella, in seguito non eresse il pilone come promesso.
Così alla stessa ora e giorno dell’anno successivo l’arto della moglie si ristaccò e, il contadino Casella dopo aver chiesto aiuto al parroco rifece il voto e lo onorò ergendo il pilone.
Inoltre si fece anche dipingere sul pilone con la moglie, nell’atto di rendimento a San Pancrazio.
Quando la notizia del miracolo si diffuse il pilone divenne luogo di pellegrinaggio e culto popolare, poi grazie alla crescente devozione la comunità di Pianezza fece erigere una cappella per racchiudere il pilone votivo.
Data la grande affluenza di fedeli e pellegrini, nella metà del Quattrocento si decise di erigere un santuario, che nel tempo divenne sempre più luogo di venerazione.
Storia del Santuario di San Pancrazio
Il santuario di San Pancrazio fu eretto dal III Marchese Pianezza Carlo Emanuele Giacinto di Simiana, fedele a Madama Cristina durante la guerra tra la Madama Reale ed i cognati Tommaso e Maurizio di Savoia per il controllo del ducato.
Madama Cristina era vicina all’Ordine degli agostiniani scalzi, così il marchese Simiana nel 1640 dono un convento all’ordine religioso con la promessa di mantenere al suo interno almeno 12 monaci.
La prima chiesa fu realizzata tra il 1647 e il 1657 con decorazioni barocche dell’architetto Francesco Lanfranchi, lo stesso che operò al Palazzo Civico di Torino, mentre il convento fu terminato solo a metà del XVIII secolo.
Sempre nel 1657 il marchese Simiana ottenne dal cardinale vicario di Roma una reliquia del santo, che poi fu posta sotto l’altare principale, poi quando nel 1677 morì venne seppellito nella chiesa di San Pancrazio.
Durante l’occupazione napoleonica e la conseguente soppressione degli ordini i religiosi dovettero lasciare il convento, poi con la legge Siccardi del 1850, che sanciva la separazione tra Stato e Chiesa nel Regno di Sardegna, la struttura venne affidata a privati.
Tuttavia fu proprio in questo periodo che i sacerdoti provenienti da Torino introdussero la tradizionale messa ogni 12 maggio alle tre di notte, come ricorrenza del miracolo che, secondo tradizione avvenne nel 1450.
Nel 1886 l’arcidiocesi di Torino riottenne il complesso affidandolo alla Congregazione dei Passionisti, i quali eressero un campanile vicino alla Cappella dell’apparizione, poi abbattuto nel 1937 durante il nuovo rifacimento.
Terminata la prima guerra mondiale, tra il 1920 e il 1924 l’architetto e ingegnere genovese Lorenzo Basso diresse i progetti del porticato, con 44 arcate neogotiche, anche per offrire ricovero temporaneo ai sempre più numerosi pellegrini.
Oltre ai portici si rifece la cappella su progetto dell’ingegnere torinese Bartolomeo Gallo, dove si trova il pilone del contadino Casella, mentre la cripta sottostante conserva i numerosissimi ex voto.
L’11 novembre 1948 iniziò la demolizione del vecchio santuario di San Pancrazio e il nuovo progetto, sempre in stile gotico fu affidato all’architetto Amedeo Bordini.
Nella struttura centrale possiamo ammirare l’elegante altare in marmo giallo di Siena affiancato da due giganteschi angeli dorati con palma e corona del martirio, opere dello scultore di Cuorgnè (TO) Remo Riva.
Sopra la Sacra Mensa troviamo una nicchia con la statua di San Pancrazio vestito come un antico romano, mentre il Redentore ed i due angeli con i simboli della passione furono affrescati nel 1957 dal pittore torinese Nicola Arduino.
Ancora oggi San Pancrazio è venerato in tutto il Piemonte, infatti la messa in ricordo del miracolo che, per tradizione si tiene ogni 12 maggio alle tre del mattino, attira molti fedeli.
Nel maggio 2023 il Santuario di San Pancrazio ha ricevuto in dono una campana celebrativa fusa dalla rinomata Pontificia Fonderia ‘Marinelli’ di Agnone, in provincia di Isernia.
La campana è stata donata dall’imprenditore piemontese Cristiano Bilucaglia, presidente dell’azienda di Collegno (TO) uBroker Spa e dal giornalista torinese Maurizio Scandurra.
Gli stessi che nel 2018 hanno donato il candelabro dell’altare maggiore alla Basilica di Maria Ausiliatrice, in concomitanza del 150° della sua fondazione.
Il Santuario di San Pancrazio ha anche un coro, nato nel febbraio 1979 per volere dell’allora rettore Enrico Boffi, poi all’animazione liturgica fu affiancata un’intensa attività artistica in collaborazione con diverse orchestre e musicisti piemontesi.
Nel 2009 il coro del Santuario di San Pancrazio si è costituito legalmente come Associazione, proponendo diverse manifestazioni come “I Concerti d’Autunno” che si tengono nel mese di ottobre.