L’imponente Stadium di Torino, costruito nel 1911 dall’Impresa Edile Porcheddu accanto all’antica piazza d’Armi, fu progettato dagli architetti torinesi Vittorio Eugenio Ballatore di Rosana e Carlo Ceppi, in collaborazione con l’ingegnere Gonella.
Lo Stadium di Torino, il primo in Italia con impianto di illuminazione elettrico è stato uno degli stadi più grandi del mondo, persino maggiore rispetto a quelli di Londra e Atene.
All’epoca lo Stadium era considerato un impianto all’avanguardia, essendo l’unico edificio dell’Esposizione del 1911, insieme al palazzo del Giornale ad essere realizzato in calcestruzzo armato, materiale allora poco utilizzato se non dalla Fiat Grandi Motori e dai ponti dell’impresa Porcheddu.
L’intero perimetro comprendeva anche un’area verde con campi di bocce e tennis, mentre la struttura lunga 361 metri e larga 204 aveva un’area interna di oltre 73.000 m2.
L’ingresso principale su corso Vinzaglio era segnalato da due monumentali obelischi, più altri otto accessi lungo tutto il perimetro.
Sulle gradinate, ogni tre scalini era fissata una fila di sedili di legno, per un totale di ben 15 file, mentre il palco reale era al lato opposto dell’ingresso principale.
La capienza contava 30.000 posti in piedi e oltre 40.000 a sedere, con un camminamento in cima agli spalti che permetteva di ammirare sia Torino che le Alpi.
Sotto le campate c’era la palestra della Reale Società Ginnastica di Torino, nata nel 1844, poi le sale dedicate a diverse discipline come pugilato, scherma e ginnastica artistica.
Lo Stadium era dotato anche di ristorante, sala buffet, spogliatoi, docce, magazzini, autorimessa, infermeria, scuderie e un dormitorio per gli atleti con 5.000 posti letto.
Storia dello Stadium di Torino
Nell’Ottocento lo sport più popolare era il Pallone Elastico, chiamato anche Pallapugno e praticato negli sferisteri, conosciuti anche come sferodromi.
Poi anche in Italia iniziò a diffondersi il calcio, nato in Gran Bretagna e Torino fu tra le prime città in cui sorsero le federazioni sportive, con la conseguente esigenza di spazi dedicati agli incontri.
Così dal 1872 la nuova piazza d’Armi, compresa tra i corsi Einaudi, Castelfidardo, Montevecchio e Gallileo Ferraris ospitò le prime partite di calcio.
Infatti nel 1895 nella zona dello Stadium fu inaugurato il Velodromo Umberto I, nel quartiere Crocetta, dove l’8 maggio 1989 si tenne la partita inaugurale del campionato italiano di calcio tra l’Internazionale Torino e la Torinese, terminata 1 a 0.
Velodromo Umberto I, 1906
Lo Stadium venne poi edificato nel 1911 in concomitanza con l’Esposizione Internazionale di Torino, tenutasi presso il Parco del Valentino in occasione dei 50 anni dell’Unità d’Italia.
La struttura fu realizzata con fondi privati poi confluiti nella Società Anonima Esercizio Stadium (S.A.E.S), presieduta dal dirigente sportivo e politico Carlo Compans de Brichanteau de Challant, in seguito anche presidente del Coni dal 1914 al 1920.
Lo Stadium, grazie alla rapidità con cui venne edificato, ovvero solo 10 mesi, divenne la grande attrattiva dell’Esposizione Internazionale di Torino del 1911.
L’inaugurazione avvenne il 29 aprile 1911 durante la serata d’onore dell’Esposizione Internazionale, con un saggio ginnico eseguito da ben 6.000 allievi delle scuole municipali di Torino.
La partecipazione del pubblico fu così grande che, secondo il Corriere della Sera dell’epoca superò quelle dei giochi Olimpici.
Sempre nel 1911 lo Stadium ospitò competizioni ginniche sia nazionali che internazionali oltre ad un concorso militare a cui parteciparono tutti i corpi del Regio Esercito Italiano, mentre il 27 maggio fu sede del Concorso Ippico Internazionale.
Nel 1913 il complesso fu affittato dalla Savoia Film, una delle maggiori case di produzione cinematografica dell’epoca, fondata a Torino il 10 aprile 1911 dallo scrittore e cineaste torinese Pier Antonio Gariazzo.
Qui la Savoia Film girò il film muto In hoc signo vinces (In questo segno vincerai), un colossal diretto dal poeta e regista torinese Nino Oxilia, scritturando come comparse anche diversi operai in sciopero e provocando qualche tensione sociale.
Tra il 1913 e il 1915 presso lo Stadium di Torino si giocarono tre amichevoli della nazionale italiana di calcio, ovvero:
- Italia Belgio 1-0 – 1º maggio 1913
- Italia Francia 2-0 – 29 marzo 1914
- Italia Svizzera 3-1 – 31 gennaio 1915
Durante la prima guerra mondiale la crisi economica si impose una drastica riduzione delle celebrazioni pubbliche, e lo Stadium venne requisito dalle autorità militari per riaprire solo nella primavera del 1922.
In seguito lo Stadium, grazie alle sue dimensioni e versatilità ospitò diversi eventi pubblici per i primi trent’anni del Novecento.
Declino e demolizione
Tuttavia lo Stadium ospitò solo poche partite di calcio, poiché le grandi dimensioni non permettevano una buona visibilità dagli spalti.
Infatti già dal 1920 le due principali squadre torinesi si dotarono di impianti più adatti, il Torino giocava presso lo stadio Filadelfia, mentre i bianconeri al Campo Juventus, noto anche come stadio di corso Marsiglia.
Già nel 1927 la Città si interrogava sul futuro della struttura e, date le ingenti spese di manutenzione dovute alle imponenti dimensioni, il presidente del nuovo ente di gestione, ovvero la Società Stadium Nazionale considerò l’idea di restituirlo al Comune di Torino.
Stadio Filadelfia
Durante il fascismo si decise di realizzare il nuovo stadio Municipale, poi edificato nel 1933 e intitolato a Benito Mussolini, dove oggi sorge lo Stadio Olimpico Grande Torino.
Così lo Stadium fu utilizzato per eventi pubblici come serate pirotecniche, gare automobilistiche, corse ciclistiche, rappresentazioni teatrali, celebrazioni religiose, mostre d’arte e proiezioni cinematografiche estive.
Ad esempio, nel 1923 ospitò il primo Salone della Meccanica e il 26 maggio 1928 il Carosello storico sabaudo, in occasione sia del decimo anniversario della vittoria della prima guerra mondiale che del quarto centenario della nascita di Emanuele Filiberto di Savoia.
Nel 1930 lo Stadium fu acquistato dal Comune di Torino cadendo presto in disuso e, dopo un’accesa seduta del Consiglio Comunale venne definitivamente chiuso nel 1938.
Durante la seconda guerra mondiale venne adibito per scopi militari e infine demolito nel 1946.
Nel 1951 l’area dello Stadium fu lottizzata per edificare l’attuale area residenziale, il Politecnico di Torino, il Liceo Scientifico Statale “Galileo Ferraris” e l’Istituto Tecnico Commerciale “G. Sommeiller”.