L’anfiteatro romano di Susa, poco fuori città, risale al II – III secolo d.C. e in tempi antichi era l’arena dove combattevano i gladiatori.
L’anfiteatro romano di Susa fu abbandonato intorno al V secolo, poi a causa delle alluvioni del vicino torrente Merdarello nel tempo venne sepolto sotto metri di terriccio.
I primi sondaggi furono eseguiti nel 1881, quando a seguito di alcuni lavori agricoli emersero alcuni resti che tuttavia, furono poi ricoperti.
Storia dell’anfiteatro romano di Susa
Le indagini ripresero nel 1928 anche se lo scavo definitivo avvenne tra il 1956 e il 1961, poi l’anfiteatro romano venne ricostruito poiché i blocchi di pietra delle gradinate si dispersero a causa delle alluvioni.
L’anfiteatro romano di Susa, aperto al pubblico nel 1969 ha una forma ad ellisse di 45 metri per 37 e l’arena è circondata da un recinto di muratura che sosteneva le gradinate.
Le gradinate poggiano sia su costruzioni artificiali che sul declivio della collina ed i gradini, realizzati in pietra locale raggiungono lo spessore di 80 cm, mentre le due tribune destinate agli spettatori più illustri sono lungo l’asse minore.
Gli spettatori entravano dagli ingressi all’estremità dell’asse maggiore, all’epoca probabilmente dotati di porte monumentali.
All’interno dell’anfiteatro romano di Susa uno stretto cunicolo mette in comunicazione 4 camere, che ospitavano belve e gladiatori prima degli spettacoli, mentre a nord-est vi sono i resti di un piccolo edificio circolare dove venivano portati i gladiatori deceduti o feriti.
In origine il podio dell’anfiteatro romano era presumibilmente decorato con diverse sculture.
Nel Museo Civico di Susa è conservato un bassorilievo, rinvenuto nell’anfiteatro, rappresentante una figura femminile che regge un pugnale nella mano destra.
Sempre nel Museo sono conservate alcune decorazioni in bronzo che ornavano l’antico anfiteatro romano di Susa.
Itinerario turistico di Susa
Castello della Contessa Adelaide di Susa
Il Castello della Contessa Adelaide ospita sia il Museo Civico che il Centro di interpretazione del territorio della Valle di Susa.
Panorama dal castello di Guilhem Vellut – licensed under CC BY 2.0
Il Castello, fra i più antichi della Val di Susa si trova vicino al famoso Arco romano di Augusto e nel corso dei secoli è stato rimaneggiato più volte, poi i restauri degli ultimi decenni hanno riportato alla luce alcuni tratti medievali.
Adelaide, figlia del marchese di Torino Olderico Manfredi fu sposa di Oddone di Savoia, consentendo alla casata reale di affacciarsi in Piemonte, subentrando in parte agli Arduinici.
La data di edificazione del castello non è certa, si suppone fu eretto dai primi sovrani che abitavano l’area, infatti prima di diventare dimora dei marchesi di Susa fu oggetto di diverse trasformazioni.
Il primo a stabilire la residenza nel castello fu Olderico Manfredi, poi divenne la dimora di Adelaide di Susa che vi crebbe i figli Pietro, Amedeo e Oddone, i futuri principi di Casa Savoia.
L’aspetto attuale deriva soprattutto dalla ristrutturazione del 1750, in occasione delle nozze tra Carlo Emanuele III e Maria Antonia.
foto di Steynard – CC BY-NC-SA 2.0
Il castello della contessa Adelaide tra il 1213 e il 1214 accolse anche San Francesco d’Assisi, durante il suo viaggio verso la Francia.
Nel 1559, dopo la pace di Chateau Cambresis e il ritorno della Val di Susa ai Savoia, il castello ospitò l’incontro che suggellò la pace, poi nel Seicento a causa della guerra con la Francia, il castello divenne nuovamente luogo di trattativa.
Sempre nel Seicento presso il castello soggiornarono il cardinale Richelieu e Luigi XIII di Francia, detto il Giusto.
Il Castello della Contessa Adelaide cadde in stato di abbandono fino al 1806, quando con un decreto napoleonico venne tolto ai sabaudi e affidato alla municipalità, con l’obbligo di aprirvi delle scuole, poi dopo il 1814 divenne anche sede del supremo comando politico e militare della città e della valle.
L’uso scolastico durò per oltre 150 anni, modificandone notevolmente sia l’interno che l’esterno.
Nel Castello della Contessa Adelaide di Susa coesistono preesistenze celtiche, mura e resti archeologici dell’area di comando romana, porzioni del castello dei Conti nel Medioevo e un’ala di età barocca.
Infatti secondo gli studiosi il castello sorge nell’antica area di comando della città ai tempi di Re Donno (90 a.C. circa – 25 a.C. circa), infatti diverse indagini archeologiche hanno riconosciuto il palazzo del Praetorium accanto all’Arco di Augusto.
sala delle bifore – licensed under CC BY-SA 3.0
Dell’epoca rimangono alcune tessere di un pavimento a mosaico, un atrio di ingresso e alcune volte degli ambienti sotterranei.
La manica est del castello è datata tra il X e l’XI secolo e conserva alcune emergenze architettoniche medievali, mentre la manica nord del Settecento fu in parte realizzata su preesistenti costruzioni del periodo romano.
Il castello della Contessa Adelaide, come detto prima ospita il Museo Civico e un Centro di interpretazione del territorio.
Il Museo Civico di Susa, dotato di un percorso archeologico conserva sia le collezioni storiche che i manufatti rinvenuti nei recenti scavi nel territorio, mentre nei saloni a piano terra vengono allestite mostre temporanee di carattere sia artistico che scientifico.