Le mura romane di Susa e l’antico acquedotto

Le mura romane di Susa comprendono una cerchia di mura pressoché intatta, le parti più antiche risalgono al III secolo, incluso Porta Savoia, ancora oggi integra e utilizzata.

Le mura romane di Susa furono erette per difendersi da eventuali attacchi barbari, dato che all’epoca la città alpina era la porta di accesso che, dal Nord-Europa conduceva all’Italia.

Le mura romane cambiarono l’antico assetto urbano, probabilmente perché edificate con urgenza come testimoniano i rimpieghi di marmi, materiale lapideo e cortine a sacco in pietrame riempite con materiali di recupero.

mura romane di Susa

Guilhem Vellut – licensed under CC BY 2.0

Nel medioevo l’altezza delle mura venne dimezzata da 12 metri a 6, mentre Porta Savoia, la più importante di Susa subì un abbassamento minore.

Poi furono edificate altre porte per migliorare le comunicazioni con l’esterno.

Mura romane di Susa e le antiche porte

I resti delle porte romane di Susa sono visibili in tre punti, ad ovest c’è Porta Savoia, ottimamente conservata, ad est una delle torri di Porta di Piemonte, mentre sul lato sud-ovest c’è il resto di Porta di Francia.

Il nome delle antiche porte romane deriva dalle regioni a cui danno accesso, Porta Savoia collega all’omonima regione attraverso il Colle del Moncenisio, Porta di Piemonte verso Torino e l’Italia mentre Porta di Francia verso la nazione transalpina attraverso il Colle del Monginevro.

Porta Savoia, ubicata di fianco alla Cattedrale di San Giusto era una delle porte principali di Susa, poiché accedendo alla Via Francigena si poteva raggiungere l’Europa del Nord tramite Francia e Germania.

porta savoia

Porta Savoia insieme all’imponente Arco di Augusto è uno dei simboli di Susa.

Porta Savoia, parte delle mura romane di Susa è costituita da due torri cilindriche, in mezzo vi è un interturrio che sovrasta la porta carraia, ampliata e rialzata nel 1750 e per la sua vicinanza al cimitero della Cattedrale di San Giusto viene anche chiamata “Porta del Paradiso”.

Porta di Francia, in passato nota anche come Porta Castello e Porta Pedis, si imposta da un lato sull’angolo meridionale del Castello della Contessa Adelaide, dall’altro sulle antiche mura romane di Susa.

Nel medioevo Porta di Piemonte era nota anche come Porta merceriarum, poiché ubicata vicino ai magazzini dei mercanti, i quali spesso, prima di oltrepassare il Moncenisio facevano sosta a Susa.

mura romane susa

resti della porta romana orientale – licensed under CC BY-SA 3.0

Accanto a Porta di Piemonte, che conserva una delle due torri cilindriche, si trova l’antica Casa dei Bartolomei, dove nacque Arrigo De’ Bartolomei, uno dei più importanti giureconsulti medievali, citato anche da Dante Alighieri nel XII canto del Paradiso.

Intorno al X secolo fu costruito il castello medievale, oggi della Contessa Adelaide, oggi sede sia del Museo Civico della città che del Centro di interpretazione del territorio della Valle di Susa.

Acquedotto romano di Susa

acquedotto romano

Vicino all’Arco di Augusto vi sono due arcate costruite con blocchi calcarei, che un’errata attribuzione definisce come Terme Graziane.

Il termine in realtà, deriva da un’epigrafe rinvenuta a Susa (ora perduta) che cita le terme edificate fra il 375 e il 378 e non l’acquedotto che le alimentava.

L’interpretazione maggiormente accettata indica le due arcate come i resti di un acquedotto romano risalente al IV secolo d.C.

Infatti in prossimità della struttura fu rinvenuta una grossa cisterna coperta da una volta a botte, mentre in diversi punti della città vennero trovate opere di canalizzazione a cui l’acquedotto romano poteva collegarsi.

Non è chiaro da quale punto iniziasse l’acquedotto, si presume prendesse l’acqua nei pressi di Gravere, un comune vicinissimo a Susa, per poi giungere fino in città con un percorso in parte sotterraneo e in parte sostenuto da arcate.

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